Dopo l’ok della Camera degli Stati Uniti, anche il Senato ha approvato la legge per la divulgazione dei file sul caso Jeffrey Epstein. Al Senato la legge è stata approvata «con consenso unanime», quindi tecnicamente senza bisogno di voto, e senza nessun emendamento. Un evento raro nella storia di Capitol Hill. Ora arriverà sulla scrivania di Donald Trump che potrebbe firmarla già in serata. Poche ore prima la Camera aveva dato il via libera con 427 sì e un solo no, quello di Clay Higgins, deputato repubblicano della Louisiana. A questo punto il Dipartimento di Giustizia è obbligato a rendere pubblici tutti i file federali legati al finanziere morto suicida in carcere nel 2019, mentre attendeva il processo per favoreggiamento di prostituzione e traffico sessuale di minori. L’iniziativa – sostenuta in modo trasversale da democratici e repubblicani – mira a rompere anni di segretezza istituzionale attorno a una vicenda che continua ad alimentare teorie, sospetti e domande irrisolte su protezioni politiche, connessioni internazionali e responsabilità mancate.Cosa succede oraCon l’approvazione alla Camera e al Senato, ora il provvedimento finirà sulla scrivania di Trump, che provvederà a firmarlo definitivamente. Il Dipartimento di Giustizia a questo punto è tenuto a rendere accessibili dossier investigativi, comunicazioni interne, rapporti e materiali finora riservati. La pressione dell’opinione pubblica sulla piena declassificazione dei documenti è cresciuta negli ultimi mesi, anche alla luce dei nuovi procedimenti civili e delle cause ancora aperte legate alla rete di abusi che ruotava attorno a Epstein e alla sua collaboratrice Ghislaine Maxwell, oggi condannata a 20 anni. L'articolo Dopo la Camera, anche il Senato Usa approva «con consenso unanime» la legge per rendere pubblici gli Epstein files. Ora manca solo la firma di Trump proviene da Open.