Il Tribunale di Tivoli scagiona il 50enne calabrese per non aver commesso il fatto Era stato arrestato insieme ad un amico con l’accusa di aver sparato all’auto di un imprenditore e di avergli inviato messaggi minatori per farsi consegnare una somma stratosferica di 400 mila euro.A distanza di 12 anni è risultato innocente.Ieri il Tribunale di Tivoli ha assolto un 50enne imputato di tentata estorsione e porto abusivo di armi e munizioniE’ l’esito del processo conclusosi ieri, lunedì 17 novembre, davanti al Tribunale di Tivoli per Gianluca S., un 50enne romano di origini calabresi trapiantato a San Cesareo, imputato per tentata estorsione, detenzione e porto illegale di armi e detenzione abusiva di munizioni.Il Collegio presieduto da Cristina Mazzuoccolo – a latere i giudici Camilla Amedoro ed Eugenio Gagliano – ha assolto l’uomo dall’accusa di tentata estorsione per non aver commesso il fatto e ha dichiarato di non doversi procedere nei confronti del 50enne in quanto gli altri due reati inerenti le armi sono estinti per intervenuta prescrizione.L’11 maggio 2013 Gianluca S. era stato arrestato e condotto a Rebibbia dai carabinieri della Compagnia di Palestrina insieme a Cosimo D., calabrese all’epoca 61enne trapiantato a Roma, entrambi considerati gli “aguzzini” di un imprenditore titolare con il fratello di un’avviata attività commerciale a Zagarolo.Il 50enne di San Cesareo fu arrestato a maggio 2013 dai carabinieri della Compagnia di PalestrinaSecondo la ricostruzione della Procura di Tivoli, il 18 febbraio 2013 a Poli i due avrebbero organizzato un vero e proprio attentato ai danni dell’imprenditore.Quel giorno infatti un uomo col volto travisato esplose tre colpi di fucile contro l’auto della vittima a distanza ravvicinata intimando di reperire la somma di 400 mila euro.Fu solo il primo avvertimento. Il 7 marzo 2013, infatti, l’imprenditore ricevette presso la sede della sua azienda a Zagarolo una busta contenente tre proiettili ed una lettera anonima con minacce di morte e l’intimazione di consegnare la somma richiesta.Dalle indagini emerse il coinvolgimento di persone molto vicine alla vittima, che conoscevano bene la sua solida condizione economica.Attraverso pedinamenti e attività investigative i carabinieri arrivarono a a Gianluca S e Cosimo D. Nel corso delle indagini furono effettuate anche diverse perquisizioni di locali a Poli, San Cesareo e Roma nel corso delle quali vennero sequestrati tre fucili, di cui uno con matricola abrasa, e oltre un centinaio di cartucce di vario calibro detenute illegalmente, e denunciate due persone considerate vicine ai presunti estorsori.In casa di Gianluca S. a San Cesareo i militari sequestrarono circa 3 chili e mezzo di marijuana, sei piante di cannabis ‘indica’ alte circa 2 metri ed un bilancino di precisione.Le motivazioni della sentenza di ieri verranno depositate tra 90 giorni.L'articolo ZAGAROLO – Spari e minacce all’imprenditore per avere 400 mila euro: presunto estorsore assolto proviene da Tiburno Tv.