Dai cassonetti al divano, l'ascesa sociale dei procioni

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AGI - Dal bidone dell'immondizia al salotto buono è un bel salto di qualità e i procioni hanno realizzato che era il momento di farlo. Per questo dopo gatti, cani e canarini (con deviazioni verso rettili e roditori di vario grado di carineria) nelle case degli americani si vedono sempre più di frequente i procioni. Affettuosamente chiamati 'panda della spazzatura' - noti in Italia come 'orsetti lavatori' - questi mammiferi riconoscibili per la mascherina da bandito intorno agli occhi e per la passione per la spazzatura, dove rovistano in cerca di cibo, si stanno evolvendo per via della vicinanza agli umani e hanno persino iniziato a sembrare più carini. Secondo uno studio che ha preso in analisi quasi 20.000 foto, è possibile rilevare "una netta riduzione della lunghezza del muso" nei procioni urbani rispetto ai loro cugini campagnolo, un cambiamento fisico coerente con le prime fasi di domesticazione osservate nei cani e nei gatti. Alcuni di loro, adottati come animali domestici, sono diventati celebrità di TikTok.  I procioni: da banditi a animali domesticiQuesti 'banditi da cortile', sono diffusi in tutti gli Stati Uniti continentali. La loro capacità di prosperare sia in ambienti selvatici che urbani li ha portati a occupare uno spazio insolito nella vita americana: amati animali domestici in alcuni quartieri, parassiti persistenti in altri. Secondo lo studio pubblicato sulla rivista 'Frontiers in Zoology', la vicinanza agli esseri umani potrebbe indicare che queste creature si stanno abituando alla nostra presenza o, scientificamente parlando, che stanno attenuando le loro innate risposte di fuga. L'ammorbidimento dei loro lineamenti potrebbe essere dovuto a cambiamenti nella loro risposta di attacco o fuga a livello cellulare, afferma lo studio.I rifiuti come motore della domesticazione urbanaQuesta domesticazione urbana inizia con i rifiuti, ha detto a Scientific American la coautrice dello studio, Raffaela Lesch dell'Università dell'Arkansas "I rifiuti sono davvero la molla. Ovunque vadano gli umani, c'è spazzatura, e gli animali adorano i nostri rifiuti". Ma per sfruttare questo buffet infinito, la fauna selvatica deve trovare un delicato equilibrio: essere abbastanza audace da rovistare nei bidoni della spazzatura e muoversi negli ambienti umani, ma non così audaci da rappresentare una minaccia. "Se sei un animale che vive vicino agli umani, devi essere abbastanza ben educato", dice Lesch "e si tratta di una pressione selettiva piuttosto intensa".   La sindrome da domesticazione e la selezione naturaleLa scoperta, hanno affermato gli autori, è coerente con il "fenotipo della sindrome da domesticazione": cambiamenti anatomici e morfologici come code arricciate, orecchie cadenti, depigmentazione, cervelli più piccoli e scheletri facciali ridotti sono comunemente citati come i tratti più salienti e si riscontrano anche tra gli animali domestici più comuni, come i cani. Secondo gli autori dello studio è sbagliato credere che il processo di domesticazione sia stato avviato dagli esseri umani e potrebbe in realtà essere iniziato molto prima di quanto si pensi, in particolare quando gli animali si sono abituati all'ambiente umano. "Solo gli animali con risposte di fuga (o di lotta) attenuate avrebbero avuto più successo", hanno scritto gli autori. "Questo rende le fasi iniziali del processo di domesticazione un processo di pura selezione naturale".