Ci siamo già rotti dell'arte AI: "rivolta" umana sui social per il brano virale AI

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Che le canzoni acquisiscano fama e notorietà tramite i social ormai è cosa nota, tanto che molti artisti hanno adattato le loro produzioni in termini di suoni, struttura e lunghezza prima per TikTok che per qualsiasi altra piattaforma, un po' come era successo ormai molto tempo fa con l'avvento della radio e di internet poi. E così succede che artisti sconosciuti e produttori della domenica si sono trovati con milioni di stream e a volte anche una inaspettata fama.Se questo non stupisce ha insospettito più di qualcuno la parabola ascendente di HAVEN. con il suo brano I Run, diventato appunto famoso per la voce suadente sul suo brano e il suo ritmo molto orecchiabile. Di lui non si sa (o per meglio dire, non si sapeva) nulla, niente sul suo passato, su una eventuale discografia pregressa o sul suo background.  Qualche sospetto in più sembra essere nato nella testa di qualcuno che io definisco "investigatore di TikTok" e così è andato a caccia della sua storia, salvo poi scoprire che non c'è traccia dell'artista quasi da nessuna parte. I produttori del brano però sembrano legittimi. In una serie di TikTok l'utente Hayden alla fine ricostruisce la storia dell'autore della canzone e trova dei messaggi nei commenti sui social dell'artista e dei produttori dove in pratica si ammette che almeno la parte vocale è stata realizzata con AI, cantando prima realmente (ma senza doti canore) la traccia per poi darla in pasto alla piattaforma Suno come traccia da seguire per ricantarla in modo del tutto artificiale. Il brano da allora è apparso e scomparso dalle piattaforme audio. Al momento è scomparso da Spotify, Apple Music e dal profilo ufficiale di YouTube, ma c'è su YouTube Music. Non è chiaro se sia dovuto al fatto che il brano sia cantato da AI, ma dubitiamo visto che non è una pratica vietata dalle piattaforme.Quello che più ha stupito è invece la reazione degli utenti che nei commenti di tutti i video sull'argomento si sono indignati e hanno protestato contro questa pratica. In molti hanno anche rimosso il brano (finché era possibile farlo) dalle loro playlist e dai loro brani salvati. Qualcuno nei commenti non sembra essere toccato da questa questione, ma sembra essere una minoranza.È chiaro che il parere di un gruppo di appassionati di musica non possa contare come il parere del popolo intero, che magari non è così tanto interessato a sapere la fonte della musica che ascolta per svagarsi, ma è indubbio che l'AI sia "appena arrivata" e già dal basso stiano nascendo i primi malumori.L'ironia? Il brano creato con una voce AI adesso è diventato fonte di cover da cantanti umane. E quanto potrebbe essere importante l'AI per il futuro dell'arte lo rende molto bene chiaro Gabry Ponte in un suo ultimo video sui social dove mostra con estrema chiarezza e trasparenza il processo che ha usato per creare un remix tramite AI, con la differenza che questo brano non è stato pubblicato sulle piattaforme e quindi non è stato monetizzato.L'articolo Ci siamo già rotti dell'arte AI: "rivolta" umana sui social per il brano virale AI sembra essere il primo su Smartworld.