In Cile, i funzionari elettorali hanno iniziato a contare i voti che determineranno il nuovo presidente e il nuovo parlamento, in una competizione che vede favorita l’estrema destra. I sondaggi mostrano che nessuno dei candidati ha superato la soglia del 50% necessaria per evitare il ballottaggio previsto per il 14 dicembre. Le elezioni di domenica offrono ai cileni una scelta tra due estremi: Jeannette Jara, 51 anni, comunista tesserata ed ex ministro del lavoro nel governo del presidente Boric, e, tra gli altri contendenti di destra, José Antonio Kast, 59 anni, avvocato ultraconservatore ed ex parlamentare che si oppone all’aborto e promette di ridimensionare lo Stato.Con gli elettori preoccupati per l’aumento della criminalità, che attribuiscono al recente aumento dell’immigrazione clandestina dal Venezuela, la campagna elettorale ha portato i due candidati a concentrarsi sul tema comune dell’insicurezza pubblica. Domenica il Cile rinnoverà anche l’intera Camera bassa del Congresso e parte del Senato. I sondaggi mostrano che gli stranieri favoriscono in modo schiacciante la destra, in particolare i venezuelani che sono fuggiti dal loro governo socialista repressivo. Ma alcuni immigrati questa volta hanno dei dubbi sul sostenere un candidato che promette di radunare e deportare i loro compatrioti.Questo articolo Cile, il paese alle urne per scegliere il nuovo presidente: lo spoglio delle schede proviene da LaPresse