C’è ancora alta tensione internazionale dopo che ieri, venerdì, l’Estonia aveva denunciato la violazione del suo spazio aereo da parte di tre aerei russi Mig-31. Mosca ha negato la violazione, ma Tallinn ha respinto la smentita sottolineando che il passaggio dei caccia è confermato da radar e contatti visivi e suggerendo che potrebbe trattarsi di una tattica per distogliere le risorse occidentali dall’Ucraina. Respingendo la smentita russa, il ministro della Difesa estone Hanno Pevkur ha affermato che l’Estonia e i suoi alleati della Nato dispongono di “molteplici” radar e sistemi di identificazione visiva che confermano l’ingresso dei jet russi nello spazio aereo del Paese. Pevkur ha suggerito che la “causa principale” delle violazioni aeree, della guerra ibrida e degli attacchi informatici da parte della Russia sia quella di distogliere l’attenzione occidentale dall’Ucraina. Mosca – ha detto Pevkur – potrebbe cercare di provocare i Paesi della Nato affinché inviino ulteriori risorse di difesa aerea in Estonia, nella speranza che gli alleati di Kiev facciano di più “per la nostra difesa” e meno per sostenere Kiev. Inoltre, parlando con Associated Press, il colonnello Ants Kiviselg, comandante del Centro di intelligence militare estone, ha detto che è ancora “da confermare” se la violazione del confine sia stata intenzionale o meno, ma che indipendentemente da questo i jet russi “devono aver saputo che si trovavano nello spazio aereo” dell’Estonia. Kiviselg ha precisato che i piloti russi non hanno costituito una “minaccia militare“. Durante l’incidente di venerdì, l’Estonia e i suoi alleati hanno osservato la rotta dei jet russi, le comunicazioni e le reazioni dei piloti, nonché i sistemi d’arma che trasportavano, e sono stati “molto sicuri che non fosse necessario abbatterli“, ha affermato Pevkur.“Jet russi hanno ignorato segnali di piloti italiani”Inoltre, durante la violazione dello spazio aereo i piloti russi hanno ignorato i segnali degli F-35 italiani che sono intervenuti nell’ambito della missione di pattugliamento aereo della Nato nel Baltico, ha riferito ad Ap il colonnello Ants Kiviselg. Sebbene abbiano riconosciuto le comunicazioni dei piloti italiani che volavano con i caccia F-35, pare che i russi le abbiano ignorate e “in effetti non hanno seguito i segnali“. Il che è in parte il motivo per cui sono rimasti nello spazio aereo estone per così tanto tempo, ha aggiunto Kiviselg. “Perché non l’hanno fatto, è una domanda da porre ai piloti russi“, ha concluso.Il comandante del Centro di intelligence militare estone ha detto inoltre ad Associated Press che i jet russi provenivano da un aeroporto vicino alla città di Petrozavodsk, nella Russia nord-occidentale, ed erano diretti a Kaliningrad, l’exclave russa sul Mar Baltico situata fra Lituania e Polonia. Secondo quanto ha riferito Kiviselg, sono stati seguiti da due caccia finlandesi prima di essere scortati dai due jet italiani, che sono decollati dalla base aerea di Ämari in Estonia e li hanno seguiti.Un’incursione di 12 minutiL’esercito estone ha riferito che i caccia russi Mig-31 sono entrati nello spazio aereo estone fra le 9:58 e le 10:10 ora locale di venerdì nella zona di Vaindloo, una piccola isola situata nel Golfo di Finlandia nel Mar Baltico. Un’incursione di 12 minuti, dunque, giunta dopo che circa 20 droni russi erano entrati nello spazio aereo della Polonia lo scorso 10 settembre. Mosca nega però che ci sia stata una violazione dello spazio aereo estone: in una nota, il ministero della Difesa russo ha smentito che i suoi aerei abbiano volato nello spazio aereo dell’Estonia, affermando che i suoi jet hanno mantenuto la neutralità nelle acque del Mar Baltico a più di 3 chilometri dall’isola di Vaindloo. Secondo la versione fornita dal ministero della Difesa russo, i tre Mig-31 “hanno completato un volo programmato dalla Carelia a un aeroporto nella regione di Kaliningrad” e “non hanno violato i confini di altri Stati“.La risposta del governo estoneIl governo estone ha risposto alla violazione dello spazio aereo annunciando la richiesta di consultazioni ai sensi dell’articolo 4 del trattato Nato, che consente a un Paese membro di consultare formalmente gli alleati ogni volta che la sua integrità territoriale, indipendenza politica o sicurezza siano minacciate. Anche la Polonia aveva utilizzato questo meccanismo dopo la violazione del suo spazio aereo da parte di droni russi e, in seguito, la Nato ha lanciato la missione Eastern Sentry per rafforzare le difese lungo il suo fianco orientale. Oggi le autorità estoni hanno ribadito che non è necessario attivare l’articolo 5, cioè la clausola di difesa collettiva della Nato in caso di attacco, nonostante le ripetute violazioni da parte di jet e droni russi e le accuse dei funzionari occidentali secondo cui Mosca starebbe conducendo una guerra ibrida contro l’Occidente, che include anche una campagna di sabotaggi e attacchi informatici.Questo articolo Aerei russi in spazio aereo Estonia, Tallin respinge la smentita di Mosca proviene da LaPresse