Festival di Open, Alessandro Chiesi: «L’innovazione è la chiave per uscire dalla crisi» – Il video

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Guerre commerciali, tensioni geopolitiche, strozzature nelle catene di rifornimento delle materie prime e prezzi dell’energia poco concorrenziali rispetto a Stati Uniti e Cina. Sono tanti i nodi che rendono incerto il futuro dell’industria italiana. E dal palco del Festival di Open, in corso a Parma, due esponenti di spicco del mondo imprenditoriale non nascondono i timori delle imprese. «Sono molto preoccupato. Tutto ciò che sta succedendo oggi ci mette davanti a un futuro incerto», esordisce Alessandro Chiesi, presidente del gruppo farmaceutico Chiesi. Sulla stessa linea anche Federica Guidi, presidente di Ducati Energia ed ex ministra dello Sviluppo economico: «La preoccupazione è quotidiana: negli ultimi anni ne capita una ogni giorno», dice Guidi, che è anche vicepresidente di Federmeccanica, dal palco di Parma.La sfida dei dazi per la farmaceutica e la meccanicaIl settore farmaceutico, ricorda Chiesi, è cresciuto molto negli ultimi anni, passando dal 3,5 all’11% del Pil italiano, con un fatturato complessivo che nel 2024 ha raggiunto 56 miliardi di euro. Di questi, 52 sono frutto di export, il che rende il comparto particolarmente esposto ai dazi di Donald Trump: «Per il nostro settore è tutto ancora da definire. L’aliquota del 15% non è ancora stata applicata», spiega il ceo di Chiesi. «Anni fa, fu deciso di azzerare i dazi per il settore proprio perché in gioco c’è la salute delle persone. Non possiamo immaginare di far mancare una terapia a un paziente perché ci sono strozzature lungo le catene di fornitura», aggiunge ancora l’imprenditore parmigiano. Anche Federica Guidi esprime preoccupazione per le tariffe di Washington: «I dazi danno molto fastidio, creano problemi. Per l’automotive temo il blocco del mercato americano. È un fenomeno che iniziamo già a vedere».Credits: Andrea Veroni | Federica Guidi, presidente di Ducati EnergiaLa dipendenza dalla Cina (anche sui medicinali)Ma oltre ai dazi di Washington, l’Europa deve fare i conti con la dipendenza dalla Cina, non solo per la farmaceutica e per la meccanica. «Immaginiamo che un domani ci siano tensioni tali per cui chi ha un monopolio o una posizione dominante su alcune materie prime decida di usare quelle leve», dice Chiesi. Per rendere più chiaro il concetto, l’imprenditore fa un esempio molto concreto: «Se durante il Covid a noi non fosse arrivato il paracetamolo per fare la tachipirina, avremmo avuto un problema, perché arriva tutto dalla Cina». Una situazione che hanno ben presente le imprese della meccanica, come Ducati Energia. «Alla politica dei dazi la Cina ha risposto dicendo: le terre rare le abbiamo solo noi e stringiamo i rubinetti. Quindi da ormai quattro mesi tutti coloro che usano magneti a terre rare, iPhone, telefonini, computer, strumenti biomedicali, automotive, pale eoliche… noi siamo con l’acqua alla gola, siamo strozzati», spiega l’ex ministra del governo Renzi.Gli investimenti di Chiesi per l’innovazione e la decarbonizzazionePer rimanere competitivi in futuro, Chiesi indica soprattutto una strada: l’innovazione. «Lo scorso anno abbiamo investito 800 milioni di euro in ricerca e sviluppo», dice il presidente del gruppo farmaceutico. Una parte consistente di questi investimenti sono finiti nella realizzazione di un nuovo stabilimento a Nerviano, in provincia di Milano, dove sono stati messi 400 milioni di euro, più altri 350 milioni per spesa in ricerca e sviluppo. «Impiegherà circa 300 persone e diventerà una piattaforma per inalatori per malattie respiratorie a bassissima impronta carbonica. Non ci si pensa, ma anche il settore farmaceutico inquina e noi – assicura Chiesi – abbiamo l’obiettivo di abbattere almeno il 90% delle emissioni lungo tutta la catena del valore». Un impegno che anche Guidi, con la sua Ducati Energia, promette di portare avanti: «Ha senso continuare a investire per migliorare i processi e limitare l’impatto sull’ambiente e sul clima. Abbiamo migliorato la nostra impronta di emissioni e questo sta diventando un fattore di scrematura nei bandi di gara», racconta l’ex ministra.Credits: Andrea Veroni | Alessandro Chiesi, presidente del gruppo ChiesiFoto di Andrea VeroniL'articolo Festival di Open, Alessandro Chiesi: «L’innovazione è la chiave per uscire dalla crisi» – Il video proviene da Open.