“Sono sparita dai social perché ero depressa… Le cure per il cancro sono andate bene ma la gratitudine non cancella la depressione, la complica”: parla Bianca Balti

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“Non avevo mai sperimentato la mortalità fino a quella notte, al pronto soccorso del Providence St. Joseph’s Hospital di Burbank, quando un medico ha pronunciato le parole che mi hanno spezzato la vita in due. Tumore ovarico in stadio 3. Il tumore si era diffuso oltre la sua sede originale, fino al diaframma. Non ancora nei polmoni. Non ancora allo stadio 4. Ma quasi. L’unico modo per conoscerne l’estensione completa era aprirmi completamente”: lo scorso 12 settembre Bianca Balti si sfogava nella sua newsletter, tornando a un momento che le ha cambiato la vita per sempre e festeggiando “l’essere viva“.E poche ore fa la modella è tornata a scrivere un posto dal titolo diretto, come è lei: “Perché sono sparita da Instagram (perché ero depressa)“. Sottotitolo: “Onestà brutale: cosa è successo quest’estate, perché sono scomparsa e come sto provando a tornare — lentamente, e alle mie condizioni”.Balti ringrazia coloro che le scrivono per condividere le proprie esperienze e per sapere come sta, e spiega: “Quei messaggi valgono più di quanto possa dire. Sono esattamente il motivo per cui sto scrivendo: per spiegare perché sono sparita da Instagram e per essere onesta — davvero onesta — su quello che stavo attraversando”. Ancora: “Ho postato di recente la campagna di Camilla and Marc — il progetto “Ovaries. Talk about them” — ma non condivido pezzi di vita personale da tanto. Il mio ultimo post nel feed risale al 10 giugno. Ho dovuto aprire il profilo per controllare perché non lo ricordavo; questo mi ha sorpresa. Prima ancora: 5 giugno (Matilde ha compiuto 18 anni), poi 30, 28, 19, 11, 1 maggio… quello era il mio ritmo. Le stories? Ogni giorno. Più volte. Quindi il silenzio è sembrato assordante anche a me”.Dopo “’inverno difficile che avevo vissuto: cancro, chemioterapia, paure insonni”, la modella spiega di avere deciso di venire in Italia per avere “sole, famiglia, gioia semplice”. Ma “le cose si sono sfilacciate silenziosamente…”, scrive Balti. “Ricordo di essere stata in Sardegna e di non sapere come alzarmi dal letto”, le parole, dure, forti. E ancora: “Ci sono motivi esterni evidenti per la tristezza: la mia primogenita che lascia casa, i miei genitori con altri programmi, le amiche in viaggio, un fidanzato sommerso dal lavoro, un ritorno anticipato negli Stati Uniti per le pratiche della green card. Ma sotto c’era una corrente più profonda“.È un flusso di coscienza, nel quale la modella racconta la diagnosi dello scorso 8 settembre e come la vita non smettesse di correre, “il ritorno al lavoro, una nuova medicina che per sei settimane mi ha fatta stare peggio della chemioterapia, un viaggio in Giappone quando ero ancora debole, compleanni passati da sola, lunghi periodi senza vedere il mio compagno. Quando finalmente a giugno tutto si è rallentato, il mio cervello ha fatto quello che fanno i cervelli dopo il sovraccarico: si è spento. Il corpo lo ha seguito. Ho pianto, non riuscivo ad alzarmi dal letto, mi sembrava che il terreno mi fosse crollato sotto i piedi”. Le parole di Bianca Balti sono quelle che tanti, coloro che conoscono la depressione, possono comprendere e nella quali possono riconoscersi: “La depressione è un luogo strano e crudele. È solitaria. Ti sembra terminale nei modi piccoli e privati in cui la mente ti convince che non c’è via d’uscita. Ogni volta che mi sono sentita giù, è sembrato peggio della volta precedente — il dolore non si accumula in modo lineare; si moltiplica. E dopo mesi passati a essere “forte” durante il cancro, questa vulnerabilità mi è sembrata quasi un tradimento. Perché io — che ho lottato così tanto — dovevo crollare adesso? Perché non mi era concesso stare male?”.C’è una verità consapevole quando scrive che “le cure sono andate bene; sono in remissione da mesi” e poi aggiunge: “Sono grata. Ma la gratitudine non cancella la depressione. La complica. A volte la rende vergognosa. Ecco perché lo dico chiaramente: la depressione dopo aver sopravvissuto al cancro è reale, è legittima, e non è un fallimento morale”. Per ora, scrive Bianca, il suo spazio sarà la newsletter e non Instagram: meno folla, tempi lenti. Poi conclude con un messaggio che condividiamo e per il quale la ringraziamo: “Se queste parole vi hanno toccato in qualche modo — rispondete. Raccontatemi se avete vissuto qualcosa di simile, cosa ha aiutato e cosa no. Se siete nel mezzo e volete restare anonimi, capisco — ma se potete, parlate con qualcuno. Se siete in pericolo immediato, chiamate i servizi di emergenza o una linea di crisi. (Non sono una dottoressa; solo una donna con una storia)”.L'articolo “Sono sparita dai social perché ero depressa… Le cure per il cancro sono andate bene ma la gratitudine non cancella la depressione, la complica”: parla Bianca Balti proviene da Il Fatto Quotidiano.