Mer, 17 Set 2025Conti alla mano il fronte del sì e quello del no sono pressoché alla pari. Giorni decisivi per la vendita dello stadio a Inter e Milan.DiRedazioneCondividi l'articoloGiuseppe Sala (Foto: Daniele Buffa/Image/Insidefoto)Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha annunciato ieri di aver trovato un accordo con Inter e Milan per la vendita di San Siro e delle aree limitrofe di interesse per le due società. Oggi è la giornata della delibera in giunta, ma la vera sfida è il Consiglio comunale. Come riporta l’edizione milanese de La Repubblica, a decidere il voto in favore di un passaggio di proprietà del Meazza ai due club è proprio quel centrosinistra che sostiene la giunta Sala.Infatti, la delibera dovrebbe arrivare al voto tra la prossima settimana e l’ultima di settembre e sarà una partita che si giocherà sul filo del rasoio. E non è da sottovalutare la strategia politica che l’amministrazione vorrà adottare: se il documento verrà presentato in prima o in seconda convocazione avrà un suo peso specifico. Nel primo caso, infatti, la seduta sarà valida solo se ci sarà il numero legale (con 25 consiglieri in aula). In seconda convocazione, invece, non è necessario un numero minimo di consiglieri presenti per procedere con il voto.In totale i consiglieri comunali di Milano sono 48, 49 con il sindaco che ha già detto che sarà in aula per votare a favore. A oggi tra i banchi del centrosinistra i sì sicuri alla vendita dello stadio sono 22 su 32. Nella maggioranza ci sono sei consiglieri che hanno già dichiarato da tempo di essere contrari alla delibera: i tre consiglieri dei Verdi (Francesca Cucchiara, Tommaso Gorini e Carlo Monguzzi), due del Pd (Alessandro Giungi e Rosario Pantaleo) e il consigliere del Gruppo misto Enrico Fedrighini.Ma ballano ancora alcuni indecisi nel centrosinistra che potrebbero aggiungersi al parterre dei no: Marco Fumagalli della Lista Sala, Angelo Turco del Pd, in bilico tra l’astensione e il voto contro, e Monica Romano dei dem che per decidere vuole «leggere prima la delibera e avere tutti i pareri tecnici del caso». Infine, la consigliera del Pd Angelica Vasile ha deciso che si asterrà.Dunque dalla maggioranza potrebbero sottrarsi almeno altri quattro consiglieri, tre dei quali puntano a decidere all’ultimo come votare. Da considerare, però, è anche cosa farà l’altra metà dell’aula. Il centrodestra infatti al momento è in bilico tra astenersi o votare contro la delibera. I consiglieri non hanno ancora apertamente scoperto le carte.Facendo i conti, se l’opposizione dovesse votare compattamente no al testo, ci sarebbero 17 contrari che potrebbero scendere a 16 se Gianluca Comazzi, anche assessore regionale al Territorio, per evitare conflitti di interesse dovesse decidere di non partecipare al voto. A questi andrebbero ad aggiungersi i sei contrari della maggioranza, facendo salire lo schieramento del no a 23 o 22 se Comazzi non sarà presente al voto. Decisivi saranno quindi i tre indecisi.In questi giorni nelle chat dei consiglieri stanno girando anche diverse sentenze dei tribunali che negli scorsi anni si sono espressi sull’eventuale responsabilità giuridica per danni anche nel caso di astensione o non partecipazione al voto. «La mancata partecipazione al voto — recita la sentenza 1305 del 2021 della Corte dei Conti — pur sapendo che la delibera era illegittima o antieconomica, integra una colpa grave, soprattutto se chi si è astenuto o è stato assente aveva il potere e il dovere di intervenire».Developed by 3x1010