Ilaria Salis, commissione Juri del Parlamento Europeo vota contro la revoca dell’immunità

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La commissione Affari Giuridici (Juri) del Parlamento Europeo ha votato contro la revoca dell’immunità nei confronti di Ilaria Salis, l’eurodeputata di Alleanza Verdi Sinistra accusata dalla giustizia ungherese di lesioni aggravate per l’aggressione nei confronti di due neonazisti a Budapest nel 2023. La raccomandazione della Commissione sarà ora trasmessa a tutto il Parlamento Europeo, che dovrà esprimersi sul suo caso in seduta plenaria il prossimo 7 ottobre. Si tratta però di una prima vittoria per Salis. Benifei (Pd): “Il Parlamento Europeo ha difeso lo Stato di diritto”Soddisfazione per l’esito del voto da parte della sinistra. “Ilaria Salis è libera: non verrà riportata in carcere in Ungheria, non subirà l’ingiustizia del governo di Orban. Il Parlamento Europeo difendendo oggi la sua immunità ha difeso lo Stato di Diritto in Europa, per tutte e tutti i cittadini”, ha dichiarato l’eurodeputato Brando Benifei del Pd. Zingaretti (Pd): “Positiva la scelta di confermare l’immunità di Salis”“L’Italia, l’Europa e tutte le democrazie hanno il dovere di difendere i propri cittadini da ogni pericolo. Anche dagli abusi di potere e da quei Paesi che non garantiscono lo Stato di diritto, usando le leggi per reprimere la libertà di opinione. E purtroppo i casi di questo tipo aumentano sempre più. In Ungheria, ad esempio, la questione non riguarda il diritto di chi governa ad attuare il proprio programma, ma il tentativo di restringere sempre più gli spazi di espressione e di libertà. Ed è proprio per questo che è positiva la scelta del Parlamento europeo, nella Commissione affari giuridici, di confermare l’immunità a Ilaria Salis. Difendendola il Parlamento difende tutte le cittadine e i cittadini europei. Un abbraccio a Ilaria”, ha detto Nicola Zingaretti, capo delegazione Pd al Parlamento Europeo. The Left: “Parlamento Europeo ha rifiutato di cedere alle minacce di Orban”“Oggi, la commissione Juri del Parlamento europeo ha rifiutato di cedere alle minacce del leader autoritario Viktor Orbán decidendo di non revocare l’immunità parlamentare della deputata europea di sinistra Ilaria Salis”, ha scritto in una nota il gruppo europeo The Left dopo il voto. “Si tratta di un passo fondamentale nella difesa dello Stato di diritto e nella protezione delle nostre democrazie”, aggiunge, “respingendo i tentativi di ricatto di Orbán, la commissione JURI del Parlamento europeo ha preservato l’onore delle istituzioni europee“. Il copresidente di The Left Martin Schirdewan (Die Linke, Germania) ha dichiarato: “I nostri colleghi della commissione giuridica hanno preso oggi una decisione in linea con i valori fondamentali dell’Unione europea. La democrazia e lo Stato di diritto sono pilastri centrali della nostra coesione europea. È importante che questi principi siano rispettati in tutti gli Stati membri, e anche Orbán deve capirlo”.Salvini: “Chi non sbaglia non paga”Disappunto, invece, viene espresso dal leader della Lega, Matteo Salvini: “Al Parlamento europeo, nel primo voto viene respinta la richiesta di revoca dell’immunità a Ilaria Salis. Chi sbaglia, non paga“, ha dichiarato il segretario del Carroccio.Salis prima del voto: “Voglio essere processata in Italia”Prima del voto, Ilaria Salis aveva rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, affermando di non essersi mai voluta sottrarre al processo ma dichiarando di voler essere sottoposta a giudizio in Italia. “La mia intenzione non è mai stata quella di sottrarmi a un processo. Rivendico, come chiunque altro, il diritto a un processo equo e giusto, con tutte le garanzie democratiche del caso. In Ungheria questo non è evidentemente possibile. Per questo la difesa della mia immunità è oggi fondamentale. Negli ultimi giorni il portavoce del governo ungherese è arrivato a inviarmi le coordinate del carcere dove progettano di rinchiudermi, mentre Orban in persona mi ha descritto come una terrorista. Revocare l’immunità significherebbe consegnarmi a una persecuzione già in atto. La mia condanna è stata di fatto sancita in anticipo dal potere politico, in un Paese dove la magistratura non è indipendente e dove verrei sottoposta, come ritorsione, a condizioni detentive disumane“, aveva detto. “Fin dal giorno zero di quei lunghi, terribili quindici mesi di carcerazione preventiva ho chiesto che il processo si tenesse in Italia. In un Paese civile, dove vige lo stato di diritto, dove accuse e prove possono essere valutate in modo equo e trasparente, con tutte le garanzie democratiche. La legge italiana prevede, in determinate circostanze, la possibilità di aprire un procedimento anche per accuse relative a fatti avvenuti all’estero. Le autorità italiane avrebbero potuto farlo da tempo; forse non hanno voluto. Ma ora è il momento di agire. Per questo chiedo: processatemi in Italia. Fatelo ora“, ha proseguito. “Pur avendo l’immunità europea, io potrei comunque essere processata in Italia, dove godo della stessa immunità dei parlamentari italiani, che non impedisce affatto l’avvio di un procedimento penale. Lo prevede l’articolo 9 del protocollo 7 sull’immunità dei parlamentari europei. Io non potrei, ad esempio, essere arrestata senza l’autorizzazione del Parlamento cui appartengo; ma posso essere processata. Dalla casistica, dai precedenti, ai miei avvocati risulta che a volte l’iniziativa sia stata presa dalla procura, ma altre volte l’iniziativa sia stata presa dal ministro della Giustizia. Sono convinta che il governo sia in grado di far sì che il processo avvenga in Italia, secondo le garanzie del diritto, in modo che possa portare a una sentenza giusta. È quello che chiedo – aveva concluso Salis – con forza”.Questo articolo Ilaria Salis, commissione Juri del Parlamento Europeo vota contro la revoca dell’immunità proviene da LaPresse