La guida alla Milano Fashion Week primavera/estate 2026: la sfilata-omaggio a Re Giorgio, i debutti più attesi e gli appuntamenti da non perdere

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Si accendono i riflettori sulla Milano Fashion Week Primavera/Estate 2026, in programma nel capoluogo lombardo dal 23 al 29 settembre. Il fulcro di questa edizione saranno le celebrazioni dedicate a Giorgio Armani, con lo show del cinquantenario e una mostra alla Pinacoteca di Brera, e gli attesissimi debutti creativi da Versace, Bottega Veneta, Jil Sander e Gucci. Passaggi cruciali che potrebbero ridefinire le sorti (e i conti, soprattutto) delle maison coinvolte e ridare slancio al sistema moda italiano. “Celebriamo la Fashion Week nel segno del ricordo di uno dei suoi fondatori”, ha dichiarato il presidente della Camera della Moda, Carlo Capasa. “La sua lezione creativa, imprenditoriale e umana è certamente preziosa”.Il programma ufficiale conta 171 appuntamenti: 54 sfilate fisiche, 4 digitali, 78 presentazioni, 7 su appuntamento e oltre 30 eventi collaterali. Un cartellone che intreccia i colossi storici del Made in Italy (da Prada a Fendi, da Dolce & Gabbana a Moschino, fino a Ferragamo, Etro, Alberta Ferretti e Roberto Cavalli) con i nuovi nomi emergenti come Giuseppe Di Morabito, Marco Rambaldi, Francesco Murano. Ancora, Dhruv Kapoor e Pierre Louis Mascia presentano per la prima volta le loro collezioni donna, mentre è il debutto per KNWLS, brand londinese fondato da Knowles e Arsenault e Sa Su Phi. Si festeggiano i 60 anni di Laura Biagiotti, e i dieci anni di DoubleJ, Flowermountain e Calcaterra. Attesi poi anche i ritorni in calendario di Boss, Federico Cina e The Attico.L’omaggio a Re GiorgioIl mondo della moda si interroga su come sarà la prima Fashion Week senza la sua figura più iconica. La risposta è arrivata dal Gruppo Armani, che ha confermato il regolare svolgimento di tutti gli eventi programmati, come avrebbe voluto lo stilista che fino all’ultimo ha lavorato alle collezioni. Una scelta fatta proprio “nel segno dell’impegno, del rispetto e dell’attenzione al lavoro che hanno sempre contraddistinto il Signor Armani”, come si legge in una nota. Domenica 28 settembre, nel cortile di Palazzo Brera, si terrà la sfilata per i 50 anni della maison, un evento che unirà la nuova collezione donna a look uomo della stagione maschile di giugno. Inoltre, dal 24 settembre, la Pinacoteca di Brera ospiterà per la prima volta una mostra di moda: 150 look d’archivio racconteranno mezzo secolo di stile di Re Giorgio, in un omaggio che diventa ancora più toccante dopo la scomparsa dello stilista.I grandi debuttiSe il cuore della settimana sarà pervaso dalla memoria, la mente sarà proiettata al futuro. Questa è la stagione dei grandi debutti, un cambio della guardia ai vertici creativi che non si vedeva da anni. L’attesa più spasmodica è per la prima collezione di Demna Gvasalia per Gucci. Lo stilista ha sorpreso tutti, anticipando il suo esordio a settembre con un evento privato, smentendo chi lo attendeva per febbraio 2026. Ma non è l’unico. Ci saranno i debutti di Louise Trotter da Bottega Veneta e di Simone Bellotti da Jil Sander. Anche Versace presenterà la visione del suo nuovo direttore creativo, Dario Vitale, seppur con un evento più intimo, senza una sfilata tradizionale. Scelte estetiche che, come sottolineano gli analisti, sono anche e soprattutto “mosse di capitale e posizionamento strategico”.Non solo sfilateLa settimana non è mai solo sfilate: martedì 23 settembre si terrà l’evento CHI è CHI Awards, che giunto quest’anno al 25° anniversario, presenterà “ILegami”, dedicando l’edizione ai legami e alle connessioni. Il 24, al Teatro Manzoni, si terranno i Black Carpet Awards, dedicati all’inclusione e alla diversità; mentre sabato 27 settembre, il Teatro alla Scala ospiterà i CNMI Sustainable Fashion Awards, l’evento che premia l’impegno per una moda più sostenibile. E domenica 28, Milano Moda Graduate darà voce agli studenti delle scuole di moda italiane. Il Fashion Hub di Palazzo Giureconsulti resterà il cuore pulsante per i nuovi brand, con progetti su innovazione, tracciabilità e incontri con i buyer internazionali, confermando che la competitività del Made in Italy si costruisce, prima di tutto, sulle competenze.Insomma, in un momento di profonda trasformazione per il settore, questa Fashion Week si preannuncia come un punto di svolta: un’edizione che dovrà celebrare con rispetto la scomparsa di un suo pilastro come Giorgio Armani, e allo stesso tempo trovare il coraggio di definire, con nuove voci e nuove visioni, il suo futuro.L'articolo La guida alla Milano Fashion Week primavera/estate 2026: la sfilata-omaggio a Re Giorgio, i debutti più attesi e gli appuntamenti da non perdere proviene da Il Fatto Quotidiano.