In sedia a rotelle tutto il giorno con gli abiti sporchi di urina, preside a processo per maltrattamenti su un alunno disabile: «Avevo chiesto aiuto all’Asl»

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La dirigente scolastica dell’istituto Salvemini di via Negarville a Torino è finita a processo con l’accusa di aver trascurato un alunno affetto fin dalla nascita da una grave patologia. I fatti risalgono all’anno 2021-2022, come riporta La Stampa. Nessuna violenza, percosse o vessazioni, ma nel capo d’imputazione sono state contestate una serie di omissioni. La dirigente sarebbe infatti accusata di «non aver consentito al personale scolastico di ricevere un’adeguata formazione specifica sull’utilizzo del deambulatore, limitando così la capacità di movimento dell’allievo, costringendolo a rimanere seduto tutto il giorno, e di non aver vigilato sull’igiene a scuola del minore (rinvenuto con gli abiti intrisi di urina), facendolo vivere in condizioni insopportabili». L’accusa di maltrattamenti nei confronti della presideBarbara Floris, dirigente scolastica dell’istituto Salvemini di via Negarville, a Torino, è finita a processo con l’accusa di maltrattamenti ai danni di un alunno. Il ragazzo, oggi 17enne, è affetto da una patologia grave sin dalla nascita. Secondo la procura, coordinata dalla Pm Antonella Barbera, la dirigente non avrebbe fatto abbastanza per garantire al giovane il diritto all’inclusione. «Era costretto a stare seduto perché i docenti non gli permettevano di usare il deambulatore e in un’occasione è tornato a casa sporco: nessuno gli aveva cambiato il pannolone», ha raccontato la madre, costituitasi parte civile nel processo. La difesa della preside: «Quando si è iscritto non sapevamo della gravità della sua condizione»«Non potevo fare nulla. – ha dichiarato ieri, mercoledì 17 settembre la dirigente in aula davanti al collegio – Quando l’alunno si è iscritto non eravamo a conoscenza della particolare gravità della sua condizione e non avevamo tutti gli ausili necessari, che sono stati richiesti col tempo ma consegnati con lentezza». Per di più, riguardo alla mancata formazione del personale ha precisato: «Avevo invitato tutto il consiglio di classe a partecipare, ma non posso obbligare un docente a spostare un ragazzo. Capisco la frustrazione, ma non potevamo fare diversamente».Le responsabilità dell’Asl e del Comune Sempre in sede di processo, la preside ha spiegato che non sarebbe lei la responsabile per la condizione di disagio vissuta dal ragazzino. «Al Comune avevamo chiesto un insegnante di “educativa specialistica” e all’Asl un operatore socio-assistenziale. Ma l’azienda sanitaria non ci ha mai risposto», ha detto.L'articolo In sedia a rotelle tutto il giorno con gli abiti sporchi di urina, preside a processo per maltrattamenti su un alunno disabile: «Avevo chiesto aiuto all’Asl» proviene da Open.