La rete Ip agli azeri di Socar, ex partner discusso della UEFA: affare da 2,5 mld 

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Mer, 17 Set 2025L’operazione con la State Oil Company of Azerbaijan Republic dovrà passare al vaglio del golden power del governo italiano.  DiRedazioneCondividi l'articolo(Image credit: Depositphots)Api ha venduto la rete Ip agli azeri di Socar. La compagnia petrolifera ha firmato un accordo preliminare con cui Api Holding si è impegnata a cedere la propria partecipazione azionaria in Italiana Petroli e in Mip alla State Oil Company of Azerbaijan Republic (Socar), un’operazione che dovrebbe essersi chiusa sulla base di 2,5 miliardi di euro.  Dopo le indiscrezioni sull’operazione in dirittura d’arrivo, la conferma in una lettera ai dipendenti del presidente della società Ugo Brachetti Peretti che parla di una lunga negoziazione «finalizzato ad offrire tutte le garanzie necessarie al mantenimento dell’operatività del gruppo, in continuità con la gestione attuale». Il gruppo Api controlla una rete di oltre 4.500 distributori a marchio Ip, due raffinerie con una capacità di raffinazione di 10 milioni di tonnellate di greggio all’anno, una capacità di stoccaggio di 5 milioni di metri cubi di prodotti petroliferi e quasi 1.600 dipendenti, a cui si aggiungono 16.600 lavoratori dell’indotto della rete. L’operazione dovrà passare al vaglio del golden power del governo italiano. Socar (State Oil Company of the Republic of Azerbaijan) è stata legata anche al mondo del calcio in passato, come sponsor della UEFA. La società è stata partner per gli Europei di calcio nel 2016, ma nel 2020 la Federcalcio europea ha posto fine alla relazione sulla scorta di critiche crescenti legate alla guerra azera con l’Armenia, durante la quale Socar era stata estremamente attiva dal punto di vista mediatico. L’azienda condivideva regolarmente video di bombardamenti e ogni tipo di propaganda di guerra attraverso i suoi canali social. Spesso pubblicava immagini che ritraevano il personale Socar come eroi del conflitto, oltre a foto di villaggi “liberati” (dai quali intere popolazioni erano fuggite). Tornando all’operazione Ip, Brachetti Peretti ha ricordato i «novant’anni al timone di un’azienda diventata un’azienda fondamentale per la mobilità e la sicurezza energetica del Paese»; fa riferimento ad «anni difficili» dopo i quali il Gruppo, «è cresciuto e ha creato valore fino a diventare il principale player privato del settore e una delle maggiori aziende del Paese, suscitando l’interesse di grandi operatori a livello internazionale». Questa, sottolinea, è «una opportunità di sviluppo per IP, poiché l’ingresso nell’azionariato di un solido gruppo industriale multinazionale permetterà alla società di rafforzare il posizionamento su scala globale, consolidandone il ruolo di hub strategico del Mediterraneo». Dopo la notizia dell’accordo preliminare, il Comune di Falconara Marittima (Ancona), dove insiste una raffineria, ha scritto all’Api per chiedere «sin da subito un confronto diretto con i vertici della nuova proprietà, per capire le intenzioni per il futuro sotto il profilo occupazionale, delle strategie di investimento e dei progetti di innovazione e sostenibilità». L’amministrazione ha appreso la notizia dai media, «senza ricevere comunicazioni dall’attuale proprietà». Ora pretende «informazioni chiare». «Un dialogo aperto e trasparente – scrive – rappresenti la strada maestra per offrire certezze e serenità alla cittadinanza e ai lavoratori, e per costruire un percorso di crescita equilibrata e sostenibile per l’azienda e per il territorio». Falconara «ha bisogno di rassicurazioni chiare, concrete e tempestive, affinché la convivenza con la raffineria possa fondarsi su responsabilità, equilibrio e una visione condivisa del futuro». Developed by 3x1010