Negroni, Aperol Spritz o Americano? Come gli aperitivi milanesi hanno conquistato il mondo

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A Milano l’aperitivo è più di un’abitudine: è un rituale che ha reso la città la capitale italiana del bere miscelato. Tra i protagonisti c’è il Camparino, storico locale di fronte al Duomo, dove si preparano i grandi classici come il Negroni, nato dall’unione perfetta di gin, vermouth rosso e Campari. Non manca il suo “cugino” Americano, che abbina Campari, vermouth e soda, e che insieme al Negroni rappresenta le radici milanesi dell’aperitivo. Negli ultimi decenni, la tradizione si è evoluta fino all’apericena, con cocktail accompagnati da stuzzichini e piatti leggeri.Il fenomeno si è poi allargato oltre i confini italiani grazie all’Aperol Spritz, diventato simbolo globale dello stile italiano tra i giovani. Secondo uno studio TadeLab del 2023, gli italiani consumano ogni anno centinaia di milioni di aperitivi, per un valore superiore a 4,5 miliardi di euro. Non è solo questione di drink: l’aperitivo è un momento sociale che unisce generazioni e crea condivisione. A Milano, i luoghi iconici come Brera, Porta Romana e Corso Como ne esaltano l’atmosfera. Clienti e turisti descrivono l’aperitivo come un rito che permette di staccare dalla giornata e vivere la città. Dal vermouth nato nel Settecento a Torino allo Spritz sui rooftop di tutto il mondo, l’aperitivo resta simbolo intramontabile dell’italianità.Questo articolo Negroni, Aperol Spritz o Americano? Come gli aperitivi milanesi hanno conquistato il mondo proviene da LaPresse