Papa Leone stana i profeti della democrazia: “Non è sempre la soluzione” | Con Rinaldi e Duranti

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           Le parole di Papa Leone XIV sulla democrazia e sui divari di reddito hanno il sapore di un pugno sul tavolo. Fabio Duranti e Antonio Maria Rinaldi, ai microfoni di Un Giorno Speciale, hanno colto l’assist per denunciare le distorsioni di un mondo piegato a multinazionali e interessi di pochi. Dalla perdita dei valori alla concorrenza sleale, il confronto è diventato un atto d’accusa contro globalizzazione e politica assente.Il Papa e il senso smarrito dei valoriDuranti ha letto in diretta i passaggi più significativi dell’intervista, dove il Pontefice avverte che senza valore della vita, della famiglia e della società la democrazia rischia di diventare un guscio vuoto. “Se questo è l’unico valore che conta oggi, allora siamo nei guai seri”, ha detto il Papa a proposito delle fortune miliardarie accumulate da pochi individui. Parole che Duranti ha fatto proprie, sottolineando come i divari di reddito abbiano raggiunto livelli mai visti: dai dirigenti che guadagnano “600 volte” più di un lavoratore medio, al caso Musk destinato a diventare il primo trilionario della storia.Globalizzazione senza regoleRinaldi ha inquadrato il problema nella cornice della globalizzazione deregolamentata, definendola un vero e proprio “far west” che ha favorito l’ascesa delle grandi multinazionali. “Negli ultimi trent’anni si è consentito che queste aziende crescessero senza nessuna regola, soprattutto sul piano fiscale”, ha denunciato. Un confronto impietoso con il piccolo commerciante che lavora “sei mesi l’anno per pagare le tasse”, mentre i colossi digitali scelgono paradisi fiscali come Lussemburgo o Irlanda e finiscono per drenare liquidità a costi irrisori.Università, élite e mancanza di confrontoIl ragionamento di Rinaldi si è allargato anche al terreno culturale. Citando il caso del mancato intervento di Benedetto XVI alla Sapienza nel 2007, ha accusato le università italiane di non essere più luoghi di confronto libero ma di imposizione ideologica. “Un dissidente non può parlare, perché c’è la presunzione che loro siano i depositari del sapere”, ha osservato, legando questo clima al più ampio tema dell’assenza di pluralismo che accompagna la crescita incontrollata dei poteri economici.Dazi, concorrenza sleale e politica assenteSul finale, Duranti ha puntato il dito contro la vigliaccheria della politica, incapace di difendere i lavoratori e il mercato interno. “Se io produco una penna in Italia con i nostri costi, non potrò mai competere con chi la realizza in Cina sfruttando manodopera a basso costo e senza tasse”, ha detto. Da qui il richiamo a soluzioni drastiche, come i dazi promossi da Trump, per arginare una competizione che definisce “sleale” e che, lasciata senza freni, condanna alla chiusura migliaia di piccole imprese italiane.The post Papa Leone stana i profeti della democrazia: “Non è sempre la soluzione” | Con Rinaldi e Duranti appeared first on Radio Radio.