Non tutti lo sanno ma i condomini dovranno mettersi in regola con la nuova normativa in merito al riscaldamento in casa. Ecco quanto gli costerà.Anche se dalle varie previsioni meteo le temperature sono ancora altalenanti e sembrerebbe che ancora qualche ultimo strascico di estate potrebbe sopraggiungere alternandosi con il tipico clima autunnale, sono molti coloro che già pensano alle prossime rate del riscaldamento quando i termosifoni saranno accesi.Il discorso cambia se si ha il riscaldamento centralizzato e quello autonomo, ma a prescindere da chi gestisce i gradi in casa, i pagamenti devono essere versati da tutti. Le previsioni di aumenti per le prossime bollette poi sicuramente non migliorano l’umore.Oltre a questo, sono milioni i condomini in Italia che potrebbero trovarsi al centro di un cambiamento normativo molto importante che in pochi conoscono, visto che è partita la prima ondata di coloro che dovranno sostituire i contabilizzatori di calore, cioè i dispositivi che regolano e registrano i consumi dei singoli termosifoni in casa.Per questo i condomini dovranno rispettare la nuova normativa in merito al riscaldamento in casa. Ecco quanto costerà agli italiani mettersi in regola.Obbligo di sostituzione per i condominiCome anticipato da La Stampa, saranno milioni le famiglie italiane che dovranno sostituire i vecchi ripartitori di calore, cioè quei dispositivi che servono a misurare il calore consumato per ogni abitazione dove sono stati installati. Questo è dovuto dalla nuova normativa sull’efficienza energetica che ha dato non soltanto la direttiva che i nuovi contabilizzatori dovessero avere la possibilità della lettura in remoto dal 2020 in poi, ma soprattutto la possibilità della lettura a distanza, normativa che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2027, anche per quelli già installati e non conformi, dovranno comunque essere sostituiti o aggiornati.Il cuore di questa riforma è principalmente la lettura mensile da remoto dei consumi i cui benefici sarebbero tendenzialmente due: ottenere una ripartizione più equa dei costi di riscaldamento che saranno basati sui consumi effettivi e permettere alle famiglie di monitorare i consumi, potendo così ridurre sprechi ed emissioni. Chi non si adeguerà a questo potrebbe essere soggetto a sanzioni o a ripartizioni che non sarebbero più proporzionate ai consumi visto che i dispositivi che non trasmettono da remoto non dovrebbero essere più ammessi dopo il 2026.La nuova normativa in merito al riscaldamento (Fonte: Canva) – www.circuitolavoro.itQuanto spenderanno gli italianiCome anticipato quindi, saranno moltissimi i cittadini che dovranno sostituire i ripartitori di calore in merito al riscaldamento in casa, rispettando la nuova normativa: ecco quanto spenderanno. In media il costo per la sostituzione di un ripartitore potrà variare da 40 a 80 euro a radiatore e si ipotizza che in una casa con 5 termosifoni la spesa per la loro sostituzione potrà oscillare tra i 200 e i 400 euro. Escludendo il costo di eventuali centraline o antenne adibite alla trasmissione dei dati da remoto.Una volta installati però, i cittadini potrebbero vedere un risparmio tra il 15 e il 20% sulla bolletta del riscaldamento. Le informazioni elencate sono state prese da vari siti online che hanno trattato questa novità, ma ovviamente per ricevere informazioni dettagliate fareste meglio a chiedere direttamente al vostro amministratore per ricevere aggiornamenti in merito ufficiali.The post Riscaldamento in CASA: tutti i condomini dovranno rispettare la nuova normativa | Quanto costerà agli italiani mettersi in regola appeared first on Circuito Lavoro.