La demenza è una delle sfide sanitarie più importanti del nostro tempo, con milioni di persone colpite in tutto il mondo. Nonostante non esista ancora una cura definitiva, numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che lo stile di vita gioca un ruolo fondamentale nel ridurre il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative. Piccoli gesti quotidiani, se mantenuti con costanza, possono fare la differenza nel preservare la memoria e la salute cerebrale.Gli esperti sottolineano innanzitutto l’importanza dell’attività fisica regolare. Camminare, andare in bicicletta o praticare sport non solo migliora la circolazione sanguigna, ma stimola anche la produzione di sostanze che proteggono i neuroni. Studi recenti hanno mostrato che bastano 30 minuti di movimento al giorno per ridurre in maniera significativa il rischio di declino cognitivo. L’attività fisica, inoltre, aiuta a mantenere sotto controllo peso, pressione e livelli di zucchero nel sangue, tutti fattori strettamente collegati alla salute del cervello.Stile di vita e memoria: le buone abitudini che riducono il rischio di demenzaAltrettanto centrale è la dieta. Una corretta alimentazione, ispirata al modello mediterraneo, ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, pesce e olio extravergine d’oliva, si associa a un rischio minore di demenza. Al contrario, cibi ultraprocessati, eccessivamente ricchi di zuccheri e grassi saturi, favoriscono l’infiammazione e lo stress ossidativo, due processi che accelerano il deterioramento cerebrale. Alcuni alimenti, come frutti di bosco, tè verde e noci, sono particolarmente ricchi di flavonoidi, composti che sembrano avere un ruolo protettivo sulla memoria.Il sonno è un altro pilastro essenziale per la salute cognitiva. Dormire male o troppo poco influisce negativamente sulla capacità del cervello di eliminare le tossine accumulate durante la giornata. Secondo le ricerche, le persone che riposano tra le 7 e le 8 ore per notte hanno un rischio inferiore di sviluppare Alzheimer rispetto a chi soffre di insonnia cronica o disturbi del sonno. Creare una routine serale rilassante e spegnere i dispositivi elettronici prima di andare a letto sono abitudini semplici ma efficaci.Anche la stimolazione mentale ha un ruolo determinante. Leggere, risolvere cruciverba, imparare una nuova lingua o suonare uno strumento musicale mantengono attive le connessioni neurali e contribuiscono a rinforzare la cosiddetta “riserva cognitiva”. Questo concetto indica la capacità del cervello di compensare i danni grazie a reti neuronali alternative, un meccanismo che può ritardare l’insorgenza dei sintomi della demenza.Non è da trascurare l’aspetto socialeNon bisogna poi trascurare l’aspetto sociale. Mantenere rapporti umani, coltivare amicizie e partecipare a conversazioni stimolanti non solo riduce il rischio di isolamento, ma favorisce il rilascio di ormoni del benessere che proteggono il cervello dallo stress. Le ricerche hanno evidenziato che le persone con una vita sociale attiva presentano una minore incidenza di disturbi cognitivi rispetto a chi vive in solitudine.Un’altra abitudine da non sottovalutare è il controllo dei fattori di rischio cardiovascolare. Ipertensione, colesterolo alto e diabete sono nemici dichiarati del cervello. Tenere sotto controllo la pressione, fare controlli periodici e seguire le indicazioni mediche riduce il rischio di danni ai vasi sanguigni cerebrali, spesso alla base di forme di demenza vascolare.Infine, gli scienziati ricordano che prevenzione significa costanza. Non serve adottare abitudini perfette dall’oggi al domani, ma piuttosto introdurre gradualmente cambiamenti sostenibili nel tempo. Un’alimentazione equilibrata, un po’ di esercizio quotidiano, un sonno ristoratore, stimoli intellettuali e sociali sono i veri pilastri di una mente lucida a lungo. La scienza è chiara: il cervello può essere protetto, ma è responsabilità di ciascuno di noi metterlo nelle condizioni migliori per funzionare al meglio.Foto di Andrew Martin da PixabayLeggi l'articolo completo su: Demenza: le abitudini quotidiane che proteggono cervello e memoria secondo la scienza - Articolo originale di: Focustech.it