Due decisioni nel giro di poche ore da parte degli amministratori emiliano-romganoli hanno creato polemiche in merito ai rapporti tra Italia e Israele. Prima il sindaco di Ravenna, Alessandro Barattoni, ha fermato due container di esplosivi diretti ad Haifa. Nelle stesse ore, a Rimini, il governatore dell’Emilia-Romagna Michele de Pascale e il sindaco Jamil Sadegholvaad hanno ottenuto l’esclusione dell’Ente del turismo israeliano dal Ttg Travel Experience, la principale fiera del settore.La vicendaTutto parte dal porto di Ravenna, quando inizia a correre voce tra i portuali dell’imminiente arrivo di due container pieni di esplosivi destinati a Israele. Informato in merito, Barattoni chiede a Sapir, la società che gestisce il terminal, di bloccare il transito di armi «destinate a paesi in conflitto o scenario di violazioni di diritti internazionali». La richiesta viene accolta e i container vengono fatti uscire dall’area portuale su due camion. Barattoni ha parlato di «coraggio dei lavoratori portuali» e di «scelta etica necessaria» da parte delle istituzioni. Quasi in contemporanea, a Rimini, de Pascale e Sadegholvaad scrivono all’Italian Exhibition Group chiedendo di cancellare la partecipazione di Israele alla fiera del turismo prevista dall’8 al 10 ottobre. Non crediamo che oggi sia eticamente e moralmente accettabile proporre come destinazioni di vacanza luoghi di guerra, terrore e morte» scrivono nella lettera. Poche ore dopo arriva la decisione dell’oranizzatore: lo stand di Israele non ci sarà. De Pascale, da parte sua, ha lanciato un appello alla premier Meloni e alla presidente della Commissione europea von der Leyen perché l’Italia e l’Ue adottino posizioni più nette contro le violazioni dei diritti umani.Le reazioniLe mosse di Ravenna e Rimini hanno diviso il mondo politico. La segretaria del Pd Elly Schlein ha parlato di «amministrazioni che fanno ciò che il governo non ha il coraggio di fare», chiedendo sanzioni contro Netanyahu per fermare «i crimini a Gaza e in Cisgiordania». Dal governo arriva la critica della ministra del Turismo Daniela Santanché, che definisce «sbagliata» l’esclusione di Israele dalla sia perché il turismo: «dev’essere, un ponte di pace, un’opportunità di conoscersi abbattendo barriere e pregiudizi. Sia perché l’Italia non ha mai discriminato nessuno, avendo da sempre fatto dell’ospitalità una delle sue prerogative». Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha precisato che i container bloccati a Ravenna non contenevano armi italiane, cercando di ridimensionare la vicenda. Durissimo invece il commento dell’ambasciatore israeliano in Italia, Jonathan Peled, che su X ha accusato di «strumentalizzazione politica» e di danneggiare le relazioni tra Italia e Israele.La decisione di estromettere l'Ente del Turismo israeliano dalla fiera TTG di Rimini rappresenta l’ennesima intromissione da parte dell’ideologia politica che sfrutta ogni occasione per utilizzare a fini di propaganda elettorale l’attacco contro Israele, non curante dei gravi…— Ambassador Jonathan Peled (@JonathanPeled) September 18, 2025L'articolo Ravenna blocca esplosivi per Israele, Rimini cancella lo stand alla fiera: l’Emilia-Romagna prende posizione su Gaza proviene da Open.