“Se avessi il minimo sospetto che ci fosse una condizione di favore o infiltrazione sarei il primo ad intervenire all’istante. Seppure si chiamino Genova, ci tengo a precisare che si tratta di persone incensurate, figure che già c’erano quando mi sono insediato come amministratore, e che durante questi anni non hanno mostrato motivi ostativi che potessero giustificare un loro allentamento”. Antonio Gristina, amministratore delegato della “Italo Belga”, che da oltre cent’anni ha la concessione per gestire un lungo tratto del litorale palermitano di Mondello, conferma come tra gli oltre 160 dipendenti della società ci siano anche il fratello e i nipoti del boss mafioso Salvatore Genova, detto “vanchitieddu”. “Ma non ho mai visto in vita mia il signor Salvatore Genova, neppure la società ha avuto mai a che fare con questa persona, ed escludo in modo più assoluto, che per me è un principio fondamentale, di avere condizionamenti nella mia attività”, precisa Gristina.Una cognome che contaQuello di “Genova” è un cognome noto e pesante nell’ambito di Cosa nostra palermitana. Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, guidata dal procuratore capo Maurizio De Lucia, fino alla cattura (il 16 gennaio 2008) Salvatore Genova è stato il reggente del mandamento mafioso di Resuttana-San Lorenzo, storico referente della famiglia mafiosa dei Madonia e allegato dei Lo Piccolo. Tornato in libertà a marzo 2019, dopo la detenzione al 41bis nel carcere di Opera, “vanchitieddu” riprende a gestire gli affari della famiglia, e a luglio 2023, torna in cella nell’operazione coordinata dalla procuratrice aggiunta Marzia Sabella e dal sostituto Giovanni Antoci. È condannato in abbreviato a novembre 2024 a 18 anni per mafia. Sempre a Mondello, il noto stabilimento balneare Charleston è stato invece gestito da Bartolo Genova, uno dei figli di Mimmo Genova, oggi assunto nella società Italo Belga, e nipote del boss Salvatore. Bartolo era diventato reggente del clan dopo l’arresto dello zio nel 2008, finendo in arresto per mafia, per aver imposto e riscosso il pizzo nella zona, e poi accusato anche di aver illecitamente percepito il reddito di cittadinanza. Caos tornelli in spiaggiaA segnalare la presenza dei Genova nello storico stabilimento balneare palermitano è stato il deputato regionale Ismaele La Vardera, che nelle scorse settimane ha compiuto alcuni blitz nelle spiagge siciliane, mostrando tornelli e staccionate nei lidi, nonostante la circolare del 13 agosto dell’assessora al Territorio e ambiente Giusi Savarino, che ne chiedeva la rimozione. A Mondello, il deputato La Vardera si trova davanti Rosario Genova, nipote del boss Salvatore e figlio di Mimmo Genova, che gli chiede di lasciare la spiaggia, dove sono presenti numerosi bagnanti, e di seguirlo in amministrazione per discutere con calma.“Mai avrei pensato che in quella spiaggia potessero esserci parenti di una nota famiglia mafiosa – spiega La Vardera a ilfattoquotidiano.it -. Ho denunciato tutto alla Guardia di finanza mandando una nota puntuale al presidente della regione affinché rimuova definitivamente quella concessione che si avvale ufficialmente di parenti di noti mafiosi. Una questione etica e morale di opportunità in quello che di fatto è suolo della regione”. Sul caso realizzerà una puntata speciale anche Massino Giletti, che torna con il suo programma “Lo stato delle cose”, in onda lunedì 22 settembre su Rai3.“È vero sono dei dipendenti”L’ad Gristina conferma. “Per completezza le dico che in società lavora Rosario Genova, la sorella Rosa Genova e anche il padre, Mimmo Genova, che ho appurato essere il fratello di Salvatore. Sono tutti dipendenti a tempo indeterminato”, dice l’ad. Sempre all’interno della società Italo Belga lavora, come ci conferma lo stesso Gristina, anche Raffaele Bocchini, con contratto a tempo determinato, “assunto il 28 aprile 2025 fino al 30 settembre 2025, operaio 6 livello” con la funzione di “assistente spiaggia”. Bocchini è incensurato e non è mai stato indagato, viene solo citato negli atti dell’inchiesta che porta all’arresto del boss Genova. Durante i pedinamenti della squadra mobile di Palermo, a gennaio 2020, Genova è “accompagnato dal nipote Bocchini all’ora stabilita”, e “si recava a un appuntamento riservato con Salvatore Castiglione”, altro affiliato del clan. “Si accertava – si legge nell’ordinanza – come sia Genova che il suo autista Bocchini, avessero spento i loro telefonini, riattivati soltanto dopo la conclusione della riunione tra il capomafia Genova e Salvatore Castiglione”. Sulla presenza di Bartolo Genova invece, l’ad Gristina è netto: “Il signor Bartolo Genova, uno dei figli di Mimmo, per me non esiste, dopo i suoi trascorsi giudiziari, un piede in questa azienda non lo mette, né attraverso i servizi di salvataggio, né attraverso i servizi che gestiamo direttamente”.L'articolo La denuncia di La Vardera: “Parenti del boss nello stabilimento di Mondello”. L’amministratore: “Sono incensurati” proviene da Il Fatto Quotidiano.