Funerali di Charlie Kirk, la vedova Erika: “Perdono l’omicida, la risposta all’odio non è altro odio”. Trump: “Ucciso da un mostro, per lui condanna a morte”

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Un’arena da football trasformata in una cattedrale a cielo aperto. File interminabili dall’alba, bandiere americane che sventolano, canti cristiani e un unico codice d’abbigliamento richiesto: rosso, bianco e blu. L’addio a Charlie Kirk, l’influente fondatore di Turning Point USA ucciso a 31 anni il 10 settembre, non è stato un semplice funerale, ma un’imponente manifestazione di forza politica, un rito collettivo che ha radunato oltre 200.000 persone da tutta l’America. La cerimonia, blindata da misure di sicurezza degne di un Super Bowl, si è aperta con le note struggenti di “Amazing Grace” suonata con la cornamusa, mentre sugli schermi scorreva un video degli ultimi, felici momenti di Kirk, sorridente tra la folla poco prima del colpo fatale.Salita sul palco tra le lacrime ma con determinazione, Erika Kirk ha detto di aver perdonato l’omicida del marito: “Dopo l’assassinio di Charlie, non abbiamo visto violenza o rivolte. Abbiamo visto quello che mio marito ha sempre pregato di vedere in questo paese. Abbiamo visto la rinascita”, ha dichiarato. Ha poi raccontato di aver insistito per vedere il corpo del marito, trovandolo sereno, con “un mezzo sorriso alla Monna Lisa, come se fosse morto felice. Come se Gesù lo avesse salvato”. Infine, il momento più toccante: “Mio marito voleva salvare i giovani, come colui che gli ha tolto la vita. Io perdono l’omicida di mio marito. La risposta all’odio non è altro odio”.Un messaggio a cui ha fatto da contraltare il discorso di oltre 40 minuti di Donald Trump, accolto da un’ovazione. Il Presidente ha definito l’assassino, il 22enne Tyler Robinson, un “mostro radicalizzato” e ha auspicato per lui la pena capitale: “Se Dio vuole, l’assassino sarà condannato a morte“. Ha poi elevato Kirk al rango di martire del movimento: “La pallottola che l’ha ucciso era per tutti noi”, ha detto, annunciando che gli sarà conferita postuma la medaglia d’onore civile, la più alta onorificenza del Paese. Nel suo intervento, ha anche ricordato il ruolo di Kirk nel riavvicinarlo a Elon Musk, presente tra il pubblico.Tutti gli interventi dal palco hanno seguito questa linea, dipingendo l’attivista come un eroe caduto. Il vicepresidente JD Vance lo ha definito “un eroe dell’America e un martire per la fede cristiana. Hanno cercato di mettere a tacere Charlie, ma noi oggi parleremo per lui ancora più ad alta voce”. E ha aggiunto una metafora colta: “Era Atene e Gerusalemme nella stessa persona”, unendo la ragione e la fede. Donald Trump Jr. lo ha ricordato invece come “un fratello”.Ancora più combattivo Stephen Miller, consigliere di Trump: “Pensate di aver ucciso Kirk, invece lo avete reso immortale. Finiremo il suo lavoro e raggiungeremo la vittoria in suo nome. La luce batterà le tenebre: vinceremo”. Il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, lo ha descritto come un “eroe che combatteva non con le armi ma con il microfono”, mentre i suoi collaboratori di Turning Point USA lo hanno definito un “profeta” e il creatore del “movimento di giovani più forte dei nostri tempi”. Tra il pubblico c’era anche Steve Bannon, che trasmetteva il suo show “WarRoom” direttamente dallo stadio.L'articolo Funerali di Charlie Kirk, la vedova Erika: “Perdono l’omicida, la risposta all’odio non è altro odio”. Trump: “Ucciso da un mostro, per lui condanna a morte” proviene da Il Fatto Quotidiano.