AGI - Il colosso dell’e-commerce Amazon andrà a processo lunedì in un tribunale federale di Seattle, in una causa intentata dal governo degli Stati Uniti che potrebbe avere forti ripercussioni sul futuro delle pratiche di sottoscrizione online. Al centro della disputa legale, la presunta iscrizione forzata di milioni di utenti al servizio di abbonamento Amazon Prime e l’estrema difficoltà di disiscriversi, attraverso quello che la Federal Trade Commission (FTC) definisce un sistema “labirintico”.La causa, presentata nel giugno 2023, accusa Amazon di aver intenzionalmente utilizzato cosiddetti dark patterns, ovvero schemi di design ingannevoli, per convincere gli utenti a iscriversi inconsapevolmente a Prime. Secondo la denuncia, durante il processo di acquisto, i clienti sarebbero stati indirizzati verso l’iscrizione automatica a Prime tramite pulsanti evidenti, mentre l’opzione per rifiutare l’iscrizione sarebbe stata nascosta tra link poco visibili e caratteri minuscoli.La FTC afferma che Amazon non ha fornito in modo trasparente informazioni cruciali, come il prezzo dell’abbonamento e il suo rinnovo automatico. Un comportamento che, secondo la Commissione, viola la legge federale ROSCA (Restore Online Shoppers’ Confidence Act), in vigore dal 2010, che impone la divulgazione chiara dei termini, il consenso esplicito del consumatore e un sistema semplice di cancellazione.Il sistema “Iliade”: la cancellazione resa un’odisseaParticolarmente al centro del caso è il processo di cancellazione dell’abbonamento Prime, descritto dalla FTC come “Iliade” — un riferimento all’opera epica di Omero — per sottolineare la sua complessità. Cancellare l’abbonamento richiederebbe infatti quattro pagine, sei clic e almeno quindici opzioni da superare, secondo i documenti depositati. Le prove raccolte dalla FTC indicano che Amazon era pienamente consapevole della natura problematica del suo sistema.Internamente, i dirigenti avrebbero riconosciuto l’esistenza di “iscrizioni non consensuali diffuse”, ma avrebbero resistito a semplificare i processi, temendo un impatto negativo sulle entrate. Il caso sarà presieduto dal giudice federale John Chun, lo stesso incaricato di un altro importante procedimento antitrust contro Amazon, previsto per il 2027. Il processo, che durerà circa quattro settimane, si baserà su email interne, documenti aziendali e testimonianze di dirigenti e consulenti esperti. Amazon si difende: “Accuse infondate, sistema già migliorato”Amazon ha respinto fermamente le accuse, sostenendo che la FTC stia “tirando troppo la legge” e che le pratiche in questione non violano esplicitamente la normativa vigente. Il colosso afferma inoltre di aver già implementato modifiche significative ai processi di iscrizione e cancellazione di Prime, rendendoli più chiari e accessibili. La strategia difensiva si concentrerà sulla contestazione dell’interpretazione della legge ROSCA e sul fatto che le accuse si basano su pratiche ormai superate. L’azienda ribadisce che la maggior parte dei clienti è consapevole dell’iscrizione a Prime e che i tassi di cancellazione non suggeriscono coercizione.