La stretta della Cina sul germanio mette a rischio il piano di riarmo occidentale, tra export ridotto e prezzo quintuplicato

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Non figurano solo le terre rare tra le materie prime su cui la Cina ha raggiunto una posizione di quasi monopolio nei flussi commerciali globali. A creare qualche problema è ora anche il mercato del germanio, un metallo fondamentale per l’industria della difesa, che ha raggiunto il prezzo più alto registrato negli ultimi quattordici anni e una crisi di approvvigionamento che il Financial Times definisce «disperata». All’origine di tutto c’è la stretta sulle esportazioni decisa da Pechino nel 2023, ma che ha iniziato a farsi sentire soltanto dalla fine del 2024 in avanti.Il prezzo quintuplicato nel giro di due anniSecondo un’analisi dei dati commerciali condotta da Silverado Policy Accelerator, le esportazioni di germanio dalla Cina verso gli Stati Uniti sono diminuite del 40% nei primi sette mesi del 2025, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E il prezzo, nel frattempo, è quasi quintuplicato: se nel 2023 un chilogrammo veniva scambiato per circa 1.000 dollari, oggi viene scambiato a quasi 5.000 dollari. Si tratta, scrive il Financial Times, del prezzo più alto mai registrato dal 2011, il primo anno di cui si hanno a disposizione i dati sul germanio.Le sanzioni alla Russia e la stretta della CinaIl germanio è un materiale essenziale per la produzione di sistemi di imaging termico utilizzati nelle attrezzature militari, compresi i caccia. Come per le terre rare, si tratta di una materia prima che non scarseggia nel mondo, ma che è molto costosa e difficile da estrarre. A occuparsi dell’estrazione sono soprattutto aziende cinesi, che dominano la filiera globale. Anche la Russia è stata storicamente un grande fornitore di germanio, ma le sanzioni imposte in seguito all’invasione dell’Ucraina hanno contribuito ad accentuare la carenza di forniture in Occidente.La corsa al riarmo e la domanda “alle stelle”La stretta della Cina sulle esportazioni di germanio arrivano in un momento particolarmente delicato per i Paesi europei, che hanno annunciato la volontà di aumentare drasticamente la propria spesa militare: sia per rendersi più indipendenti dallo “scudo” americano, sia per farsi trovare pronti a un potenziale attacco da parte della Russia. A complicare il piano di riarmo dei Paesi Ue e Nato potrebbe essere proprio la loro dipendenza dalla Cina per alcune materie prime, come il germanio, senza le quali sarà impossibile rispettare gli impegni presi in termini di spese militari e armamenti. Foto copertina: Dreamstime/Ketian ChenL'articolo La stretta della Cina sul germanio mette a rischio il piano di riarmo occidentale, tra export ridotto e prezzo quintuplicato proviene da Open.