Tiffany Trump a bordo dello yacht extralusso del petroliere libico mentre suo suocero tratta sul gas di Tripoli

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Il caso è stato sollevato dal New York Times e l’episodio, scrive il giornale, è emblematico di “quanto sia difficile distinguere dove finiscono gli interessi del governo e dove iniziano quelli della famiglia Trump“. Tiffany, una delle figlie del presidente Usa, si trovava in crociera sullo yacht di un magnate del petrolio libico mentre il suocero Massad Boulos, consigliere senior per l’Africa del Dipartimento di Stato, parlava con dirigenti del settore energetico e leader governativi. La connessione familiare era così significativa, scrive il Nyt, che alcuni funzionari libici avevano iniziato privatamente a chiamare il dirigente Usa “Abu Tiffany”, in arabo “il padre di Tiffany”. Mentre Boulos posava per fotografie e annunciava accordi per incrementare la produzione di petrolio e gas libici, Tiffany Trump e suo marito, Michael Boulos, si godevano una crociera sulla Costa Azzurra a bordo di uno dei più grandi superyacht del mondo, di proprietà di un importante intermediario del petrolio libico. Lo yacht, il Phoenix 2, è un palazzo galleggiante con due eliporti, una piscina e una figura in bronzo alta 5 metri raffigurante una fenice infuocata che si innalza dalla prua. Non è disponibile a noleggio. Ma quando lo era, costava oltre 1,4 milioni di dollari a settimana, con un annuncio che ne metteva in risalto l’interno in stile Art Déco e un pianoforte Steinway personalizzato. L’imbarcazione appartiene al miliardario commerciante di petrolio Ercument Bayegan e a sua moglie, Ruya Bayegan. La compagnia energetica della signora Bayegan, la Bgn International, trarrebbe vantaggio da qualsiasi aumento della produzione petrolifera libica, scrive il Nyt. E’ stata la stessa Tiffany a postare foto della sua crociera su Instagram.L'articolo Tiffany Trump a bordo dello yacht extralusso del petroliere libico mentre suo suocero tratta sul gas di Tripoli proviene da Il Fatto Quotidiano.