“RIP” primo lungometraggio di Alessandro D’Ambrosi e Santa de Santis dal 16 ottobre al cinema

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 RIPDI ALESSANDRO D’AMBROSI E SANTA DE SANTISIN SALA DAL 16 OTTOBRE CON FILMCLUB DISTRIBUZIONELA COLONNA SONORA, FIRMATA DA DANIELE SILVESTRI E KLANGORE FACTORY, SARA’ ANCHE DISPONIBILE SULLE PIATTAFORME DI STREAMING E IN VINILEUscirà in sala giovedì 16 ottobre, “RIP” primo lungometraggio di Alessandro D’Ambrosi e Santa de Santis. Il film è distribuito da Filmclub Distribuzione ed è una produzione NVP STUDIOS – Gruppo NVP S.p.a.Il cast corale composto da Augusto Fornari, Valerio Morigi, Giulia Michelini, Nina Pons, Maurizio Bousso, Caterina Gabanella e Simone Montedoro si avvale anche della partecipazione straordinaria di Ernesto Mahieux e Antonio Catania  e delle Musiche originali di Daniele Silvestri e Klangore Factory, collettivo di produzioni musicali e audiovisive composto dallo stesso Silvestri e da Daniele “Il Mafio” Tortora, Duilio Galioto, Daniele Fiaschi e Gabriele Lazzarotti.L’esistenza di Leonardo, solitario e cinico autore di necrologi disilluso dalla vita, è sconvolta dallo straordinario e avventuroso incontro con un eccentrico gruppo di fantasmi, sorprendentemente vitali. Tra questi lo spettro di suo padre, che riappare a Leonardo giovane, estroverso e senza nessuna memoria della sua vita da genitore assente e anaffettivo. Leonardo scoprirà il segreto della felicità, vincendo la paura di vivere. RIP è una commedia che affronta il tema della morte, del coraggio di vivere pienamente tutto ciò che ci attende, tanto la gioia quanto il dolore, e dell’amore, che oltrepassa i confini del tempo e la finitezza della vita umana.Una “Ghost story” ironica e dissacrante, in cui l’approfondimento psicologico ed emotivo dei personaggi immerge lo spettatore in una narrazione incalzante, scandita da scene comiche, surreali, action e commoventi. Un mondo fantastico e surreale, meravigliosamente confezionato, come può essere quello visto dagli occhi di un eterno bambino.“RIP è un viaggio che esplora le vite di persone vissute in contesti ed epoche diverse che condividono, però, i conflitti interiori e le paure proprie di tutti gli esseri umani in ogni tempo e luogo. I personaggi di questa storia sono alla ricerca del senso della propria esistenza, ricerca resa tanto più urgente e necessaria dall’esperienza diretta che hanno con la morte e dall’improvvisa ed esaltante consapevolezza di avere un’ultima occasione per cambiare il proprio destino – raccontano i registi – Il protagonista Leonardo, per non rischiare di soffrire, decide, come già aveva fatto suo padre prima di lui, di estraniarsi dal mondo e negarsi ogni emozione ed esperienza. Leonardo e suo padre Marcello hanno, però, una seconda straordinaria possibilità, privilegio raro e ambito: confrontarsi con il valore dell’essere vivi, avere ancora il tempo per stupirsi e godere della bellezza che alberga nel mondo e finalmente “ri-conoscersi”, vincendo le loro paure con l’elaborazione comune di un trauma familiare mai risolto.Attraverso la straordinarietà degli eventi narrati e la surrealtà delle atmosfere e dell’immaginario visivo, lo spettatore è posto alla giusta distanza “di sicurezza” per accettare senza resistenze di veder rappresentati temi estremamente intimi e vicini a tutti noi, universali, come in una moderna favola gotica. La comicità e l’ironia irriverente si mescolano ad unapunta di malinconia, il tono brillante e grottesco favorisce l’immedesimazione profonda nella storia. Un ascolto scevro di difese e cinico distacco, che ci permette di riflettere sulla domanda che risuona dal primo all’ultimo minuto del film: Qual è il senso della vita e della morte?