Sab, 13 Dic 2025I club medio-piccoli rischiano di trovarsi nei guai a partire dalla prossima stagione, alle prese con una ricerca non affatto semplice.DiRedazioneCondividi l'articolo(Foto: Shaun Botterill/Getty Images)Oltre la metà dei 20 club di Premier League è impegnata in una corsa frenetica per trovare nuovi sponsor di maglia per la prossima stagione, dal momento che non sarà più consentito avere aziende legate al mondo del gioco d’azzardo come sponsor principali. In questa stagione 11 club della massima serie espongono marchi legati alle scommesse sulla parte frontale delle divise da gioco e, per molti di loro, trovare un sostituto disposto a versare la stessa cifra si sta rivelando impossibile. I club di Premier League – ricorda il quotidiano The Times – hanno concordato quasi tre anni fa un divieto volontario alle sponsorizzazioni di maglia da parte delle società di scommesse, per evitare un intervento legislativo del governo che le vietasse. Restano comunque consentiti gli accordi di sponsorizzazione sulle maniche. Secondo fonti di diversi club, i ricavi commerciali sono destinati a diminuire nella prossima stagione. Un dirigente ha spiegato: «Le società di gioco d’azzardo sono solitamente disposte a pagare circa il doppio rispetto ad altri sponsor. A peggiorare la situazione c’è il fatto che ora 11 club stanno cercando un numero limitato di sponsor tutti nello stesso momento». Nessuna delle cosiddette “Big Six” ha uno sponsor di maglia legato al betting, così come Newcastle United, Leeds United e Brighton & Hove Albion. C’è quindi il timore che le società più piccole finiscano per accumulare un ulteriore ritardo finanziario rispetto all’élite. In passato, i club di Premier League sono stati criticati per partnership con piattaforme di scommesse opache con sede in Asia, prive di una presenza diretta nel Regno Unito e operative attraverso un sistema di “white label”, che prevede l’utilizzo di un operatore autorizzato nel Regno Unito come partner. Developed by 3x1010