TIVOLI – Da ristoratore a modello, Angelo Valentini corona il sogno in passerella

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Il suo sogno è sempre stato quello di lavorare nel settore della ristorazione. E per un periodo della sua vita lo ha anche coronato gestendo, poco più che ventenne, un bar-ristorante nel Centro storico della sua città, Tivoli.Sopra e sotto, alcune immagini di Angelo Valentini in versione modello e indossatoreOggi Angelo Valentini ha 35 anni, lavora come magazziniere in una ditta per la grande distribuzione a Roma, ma coltiva con dedizione e passione l’hobby di essere protagonista nei concorsi di bellezza e nella moda.Angelo ha contattato la redazione del quotidiano on line Tiburno.Tv per condividere il suo percorso da modello iniziato proprio a Tivoli nel 2016 con la sua prima passerella in “All You Need Is Look”, raccontando la sua “favola”, tra sacrifici e successi, nei concorsi di bellezza e della moda per dimostrare che i sogni non hanno età né confini.Nato a Tivoli l’11 giugno 1990, Angelo è cresciuto nella zona di viale Picchioni coi genitori, titolari di un’azienda agricola a La Botte e di un banco di frutta e verdura in piazza Plebiscito, ha frequentato le elementari alla Scuola del Gesù, le medie all’Istituto Petrocchi e si è diplomato all’Istituto Italia specializzandosi nel settore alberghiero.“Fin da bambino mi chiamavano Giovanni Rana”, ironizza Angelo che ha sempre rincorso i suoi sogni.Nel 2013, a soli 23 anni, l’esperienza del “Zoo Bar” durata fino al 2017.Partiamo dall’inizio: tu sei nato a Tivoli e qui è nata la tua passione. Quando è scattata la scintilla per la moda e la passerella?“Tutto è iniziato nel 2016 qui a Tivoli con la mia prima passerella, “All You Need Is Look”, nel centro storico. All’epoca ero il titolare dello Zoobar, un’attività che richiede una vita particolarmente restrittiva. Inizialmente, è stata quasi una sfida con me stesso: riuscire a conciliare un hobby così esigente con il lavoro. È stata una prova di determinazione”.I riconoscimenti di maggior valore sono arrivati quest’anno, ma la spinta decisiva è arrivata da casa. Ci racconti il momento in cui la tua Tivoli ha ufficializzato il tuo salto verso i concorsi nazionali?“Un momento fondamentale è stato proprio durante “Tivoli in passerella 2025”. A mia insaputa, davanti a tutto il pubblico, Matteo Pizzolorusso ha annunciato la mia partecipazione alla sfilata di Mr. Fiuggi. È stato un gesto incredibile, perché ha riconosciuto in me non solo un valore, ma anche la capacità di osare e di andare oltre i confini locali. È la prova di quanto la fiducia di chi ti sta vicino possa darti la motivazione necessaria”.Angelo Valentini durante “Tivoli in passerella 2025”E quali sono stati i traguardi più emozionanti che hai raggiunto nel 2025 in campo nazionale?“Il 2025 è stato un anno incredibile. Il 22 giugno, a Fiuggi, sono arrivato primo classificato nella categoria Man. Per poi passare a Miss e Mister Ciociaria scelto e sponsorizzato come modello di abiti da sposo dai ragazzi di Lex Camiceria.Per poi passare sulla passerella di Tierra Caliente portando un secondo posto e poi, il 7 dicembre, ho trionfato al concorso nazionale Miss e Mr Parade – concorso sponsorizzato da RTL 102.5 nel programma Radio Zeta. Lì ho ricevuto la doppia fascia: quella di Mister Fascino e, la più importante, primo classificato Senior 2025”.Dietro le fasce e i sorrisi, ci sono grandi sacrifici. Quali sono gli aspetti più impegnativi che condiscono queste vittorie?Angelo Valentini insieme al personal trainer Simone Galuppi“I grandi sacrifici sono la vera base di tutto. Parliamo di costanza negli allenamenti estenuanti in palestra, e soprattutto, una sana e corretta alimentazione. È un impegno totale. A prendersi cura di tutta la mia routine sportiva e alimentare è il mio coach, Simone Galuppi. Simone è diventato la figura chiave dei miei successi; è lui che guida tutto con grande maestria da dietro le quinte perché non posso negare che si arrivano momenti dove sei mentalmente esausto e assente.E lui è li con me, Giada la sua ragazza che gli ripete hai più foto di Angelo che nostre, anche lei con un semplice abbraccio e un semplice sguardo ha la grande forza di stravolgere positivamente una persona.E io non posso che ricambiare augurandogli tutto il bene del mondo!”.Qual è il tuo sogno più grande in questo campo? “Il mio sogno più grande preferisco non svelarlo pubblicamente, perché essendo un sogno non posso rischiare di non raggiungerlo. Ma posso darvi un piccolo indizio, come hai detto: Voglio la favola!”.Come si bilanciano gli impegni del mondo dello spettacolo con la vita privata e il tuo lavoro? Capiamo che c’è un team essenziale che ti supporta.“Bilanciare il tutto è la parte più difficile. Non posso non nominare nuovamente il mio preparatore, Simone Galuppi, che mi supporta fornendomi consigli e routine. Ma non solo: la mia “spesa pronta” e il supporto mentale arrivano da Martina Urilli, titolare di uno shop di alimentazione e integrazione sportiva a Villanova di Guidonia. Lei, in collaborazione con Simone, mi supporta anche mentalmente – i “consigli da donna” sono sempre graditi – e mi fa trovare gli alimenti e gli integratori giusti, pronti, in base alle schede che le fornisce il mio coach. È un sostegno fondamentale”.Quando non sei impegnato in sfilate, come ami trascorrere il tempo libero?“Quando non sono impegnato in sfilate o servizi fotografici, trascorro il tempo a preparare la nuova routine e dedicandomi a ciò che mi dà concentrazione, per avere sempre la giusta motivazione per guardare oltre”.Vivere e sfilare a Tivoli ha un significato speciale per te?“Assolutamente. Per me sfilare a Tivoli è come sentirmi a casa. Devo ringraziare Matteo e Paolo Pizzolorusso, gli organizzatori, che sono le persone che hanno visto in me quel qualcosa che mancava, motivandomi e supportandomi ad entrare in questo mondo. L’affetto dei concittadini è impagabile: mi fermano per strada e mi dicono: “Ho visto sui social che hai vinto, come sei arrivato lì?”. C’è chi ti butta giù il morale, e c’è chi, con una semplice parola, ti sprona ad essere la versione migliore di te stesso”.Quali sono i valori che ti guidano?“I valori fondamentali che tutti mi riconoscono sono l’umiltà e la riconoscenza. La riconoscenza che ho per le persone che, fin dall’inizio, hanno creduto in me e hanno mostrato sempre lealtà nei miei confronti”.Che rapporto hai con il tuo corpo?“Il mio rapporto con il corpo è diventato di assoluta normalità e leggerezza. Indubbiamente, la mia altezza di un metro e 92 mi ha sempre aiutato ad avere una corporatura longilinea. Non nego che in adolescenza fossi di “buona forchetta”, ma riuscivo a mascherare i chili in più.La prima passerella è stata la scintilla che ha acceso un fuoco ancora vivo: la dedizione alla cura del corpo, attraverso lo sport e una meticolosa attenzione all’alimentazione. La vera sfida arriva però prima di ogni sfilata. Con il mio coach, prepariamo strategie precise di scarica e ricarica di carboidrati per ottenere un corpo visivamente pieno e una muscolatura estremamente definita”.Cosa è per te la bellezza e quanto è importante?“La bellezza è sicuramente il biglietto da visita; quel qualcosa che ti apre delle porte. Ma la vera bellezza è farsi ricordare rimanendo fedeli a se stessi. L’umiltà, la dedizione, la determinazione e la passione sono i valori che mi definiscono e che le persone a me care mi riconoscono.Mi dispiace molto quando, specialmente nel campo femminile, la bellezza viene percepita come un ostacolo. Ricevo spesso messaggi del tipo: “Sei un bellissimo ragazzo, ma io non mi sono sentita alla tua altezza”. Vorrei sottolineare che per Angelo l’umiltà viene prima di tutto ed è un valore che non perderò mai”.Ti consideri più bello o affascinante?“La risposta è semplice: affascinante. La bellezza è un fattore puramente estetico e superficiale.Il fascino, invece, è qualcosa che viene da dentro; è una qualità intrinseca che o si possiede o non si possiede. Non puoi costruirlo o sforzarti per esserlo”.Le donne la pensano allo stesso modo?“Spesso, le donne tendono a guardare molto di più il fattore estetico. Si concentrano molto su come curo la pelle, chiedendomi spesso quali prodotti uso. Non potrò mai dimenticare, dopo una sfilata, quando una signora mi toccò le braccia, convinta che la mia abbronzatura effetto perlato fosse trucco, e mi chiese con insistenza quali prodotti avessi usato. Mi fece ridere tantissimo, ma dimostra quanto l’estetica sia rilevante”.Com’era Angelo adolescente e ragazzo? Aveva lo stesso culto dell’estetica?“Come già detto, la mia statura mi ha sempre permesso di mantenere un aspetto fisico qualitativo. Però, Angelo in quegli anni non avrebbe mai pensato di diventare un modello o testimonial, per esempio, per un catalogo di gioielli che andrà a Parigi nel 2026. L’attenzione all’estetica era presente, ma la vera e propria passione consapevole è sbocciata più tardi”.Che consiglio daresti a un giovane della nostra zona che sogna di intraprendere il tuo percorso, magari scoraggiato dalle difficoltà iniziali?“Il mio consiglio è: Osate, osate, osate! Non abbiate paura e tantomeno vergogna. Affrontate la vita come una passerella. E quando sentirete dirvi: “Ma dove vuoi arrivare, chi ti credi di essere?”, sorridete. Perché voi state realizzando qualcosa che loro neanche sognano, e neanche immaginano”.Quali sono i tuoi prossimi passi? Cosa ci riserva l’Angelo Valentini del 2026?“Abbiamo già stilato un programma per il 2026 con Simone Galuppi, ma preferisco tenerlo riservato per creare un po’ di suspense. L’unica cosa che mi sento di dire è ciò che ci ripetiamo prima di ogni evento: “Show must go on”, come recita una famosa canzone”.Hai un messaggio sul significato della visibilità che stai ottenendo e sul tuo impatto?R: “Io non voglio puntare alla visibilità per un motivo ben definito, perché sarebbe sminuire ciò che faccio con passione e dedizione e coraggio. Voglio che le persone intorno a me chiedano e che utilizzino loro ciò che creo per motivarsi, e invece che fare parte del pubblico, siano loro i protagonisti della loro vita”.D: Hai un ultimo pensiero o messaggio da condividere?R: “Direi semplicemente a me stesso di un tempo: “Un giorno capirai che non tutti restano quando è difficile… tu sì, e la tua parola vale!”.Come definiresti la tua vita sentimentale in questo momento e quanto è difficile conciliare l’amore con una routine così intensa?“Bella domanda sulla vita sentimentale. Purtroppo, alcune persone ci insegnano ciò di cui non abbiamo bisogno nella vita. Ci insegnano che se sei disposto a dare tutto, devi essere disposto a perdere tutto. Per quanto riguarda l’equilibrio, il mondo della moda e dei concorsi è fatto di forte disciplina, ed è difficile trovare una persona che comprenda e supporti una routine così intensa”.C’è un amore o un legame significativo del passato che senti ti abbia particolarmente segnato e formato come uomo, anche se non tutte le storie hanno avuto un lieto fine?“Certo. Cito Vasco Rossi: ‘Ma non tutte le storie hanno il lieto fine Come nelle favole’. Oggi sono diventato quel qualcosa che quella persona può soltanto guardare come guarda una follower qualunque, eppure un giorno io ero lì per essere, insieme a lei, il protagonista di una storia. Quella persona ancora oggi la ringrazio perché mi ha fatto diventare la versione migliore di me, anche se non fa più parte della mia vita. Questo mi rincuora”.C’è stato un episodio che ti ha intimamente acceso la passione per la passerella?“Questa domanda ha per me un valore molto profondo. La mia passione è riemersa dopo una fase di stop, dettata da una scelta di rispetto verso una persona. Il mondo della moda e del fitness può creare disaccordi con un partner a causa delle molte belle presenze e, ovviamente, delle tentazioni. Decisi di allontanarmi per un periodo per il grande rispetto che nutrivo.Poi, mi sono domandato: “Cosa ti fa stare veramente bene? Cosa ti rende davvero felice?”. La risposta era lì: le passerelle, i riflettori e la cura del mio corpo.Da lì, ho deciso di parlare con Simone Galuppi, incoraggiato da Martina Urilli che mi disse: “Angelo, Simone non prepara modelli, ma provaci…”. Lo contattai, e la sua risposta iniziale fu: “Angelo, io preparo atleti, non modelli, quindi no, non ti voglio seguire!”Mi iscrissi nella palestra dove lavora e, dopo un mese, riprovai. Mi chiese un buon motivo e il mio obiettivo. Gli dissi: “Diventare la versione migliore di me, quella che porta solo a guardare…”. Lui mi rispose: “Mi spaventa la tua tenacia e coerenza. Accetto!”Da lì è iniziata una vera e propria escalation di successi. Ricordo la notte prima della passerella di Tivoli: passò tutta la notte a tenermi compagnia per via della fame e delle lacrime. La mattina, al check finale, mi disse: “Sono veramente contento di aver accettato, perché hai dimostrato più dedizione e coerenza di un atleta”. È nato un rapporto che auguro a tutti di trovare”.Quanto conta per Angelo essere visto, apparire e perché?“Per me, apparire ed essere visto conta relativamente poco, perché sono cose che a fine passerella si dimenticano. La domanda corretta è: “Quanto conta per Angelo essere ricordato?”.Nelle sfilate, io mi conquisto il pubblico e i giudici perché mi piace donare un sorriso. Quando ho i riflettori puntati, penso: “È il mio momento, è la mia passerella”. Spengo la testa e dimentico di proposito le routine studiate con la mia insegnante di portamento. Non voglio risultare mai “costruito”. Voglio coinvolgere, voglio che quel giorno resti impresso non per la solita passerella fredda o per i modelli che corrono.A volte mi lasciano il microfono e mi chiedono come faccio ad essere così sicuro, senza vergogna. La risposta è sempre la stessa: “Non posso vergognarmi per ciò che sono. Angelo è questo”. Non ho un “modello disegnato”. E, ovviamente, i giudici si ricordano di me anche per via delle ali tatuate dietro l a schiena, un tratto distintivo del mio look. E’ un “trucchetto” che mi aiuta a far ricordare il mio nome ai giudici, ed è una cosa semplice: chiamandomi Angelo, ho le ali. È un dettaglio che unisce il mio nome e la mia presenza sul palco in modo indimenticabile”.Le ali tatuate hanno anche un reale significato? “Non sono solo un dettaglio scenico le mie ali. Sono il peso che porto per essere la persona che sono. La decisione di tatuarle è nata da un momento molto particolare della mia vita: una bambina mi disse che per essere perfetto mi mancavano solo le ali. Dietro quelle ali c’è tutto l’insegnamento della mia famiglia per essere la persona che sono, e le rifarei altre mille volte. Si sono rivelate un ulteriore segno distintivo e un legame con quella voce che porto con me in ogni passerella, un po’ come un mantra”.L'articolo TIVOLI – Da ristoratore a modello, Angelo Valentini corona il sogno in passerella proviene da Tiburno Tv.