Per dire quanto sia rilevante il guaio per i Cinque stelle e per il campo largo, basti osservare che l'ordine di colpire Alessandra Todde, partito dagli esponenti sardi, è stato condiviso dai vertici nazionali di Avs. “Siamo contrari alla delibera che autorizzerebbe l'ampliamento della fabbrica di armi della società tedesca Rwm del Gruppo Rheinmetalln" a Domusnovas, in Sardegna "e conseguentemente voteremo contro quando verrà portata in giunta regionale. La tedesca Rheinmetall fornisce a Israele munizioni di precisione da 120 mm per carri armati, ampiamente utilizzate nell'attacco terrestre a Gaza, secondo Der Spiegel”, hanno scritto in una nota l'assessore ai Lavori pubblici Antonio Piu e i consiglieri regionali Maria Laura Orrù, Diego Loi e Giuseppe Dessena. Il riferimento è al via libera all'ampliamento dell'azienda che produce armi nel Sulcis, annunciato la scorsa settimana dalla presidente della Regione. “Ho un ruolo istituzionale e lo devo svolgere fino in fondo, piaccia o non piaccia”, aveva spiegato Todde di fronte a una platea di oppositori del piano. “Potrei strappare qualche applauso se dicessi no alla Valutazione d’impatto ambientale per Rwm, negando una nuova autorizzazione per i manufatti già realizzati. E il giorno dopo mi ritroverei i tribunali e gli uffici dello stato che commissariano la regione e ottengono lo stesso risultato a cui ora vi opponete”. Ma già da subito, anche all'interno dei 5s sardi, la situazione è apparsa infuocata. Questo perché a livello locale le associazioni “pacifiste” hanno accusato i Cinque stelle di “tradimento”, visto che Todde ha cercato in tutti i modi di prendere tempo ed evitare di dare il via libera al progetto, conscia di come questo avrebbe comportato scossoni in giunta. A complicare il quadro, c'è che l'iniziativa degli esponenti sardi di Avs è stata concordata con i vertici nazionali: “Hanno fatto bene i consiglieri regionali di Avs Sardegna, compreso il nostro assessore, Antonio Piu, a prendere questa posizione forte, esprimendo non solo contrarietà ma anche chiedendo alla Todde lo stop alla delibera della Giunta che autorizzerebbe l'ampliamento della fabbrica di armi della società tedesca Rwm del gruppo Rheinmetall”, ha detto Angelo Bonelli, sostenendo la decisione di votare no in giunta. Seguito a ruota anche da Nicola Fratoianni: “Condivido in pieno l'iniziativa dei consiglieri regionali di Avs e dell'assessore Piu. Bisogna votare no all'ampliamento della fabbrica di armi tedesca Rwm in Sardegna. È utile quindi aprire un confronto con la presidente Todde per trovare soluzioni alternative”. Tutt'altro che una mano tesa ai Cinque stelle, anzi. Un modo per metterli spalle al muro, e per di più pubblicamente. "Si tratta di una decisione ad alto contenuto tecnico considerato che la Giunta delibera su una istruttoria fatta dagli uffici della Regione e valida per ogni azienda", ha detto Silvio Lai, deputato del Pd e segretario regionale del Pd Sardegna. "Per questo ci rimettiamo alle valutazione tecniche e politiche che la presidente della Regione vorrà fare in giunta o in coalizione". È da quando Todde ha parlato che i Cinque stelle come contraltare si trincerano dietro un imbarazzato silenzio. La scorsa settimana il M5s ha tenuto una conferenza stampa alla Camera ospitando il movimento "Boicottaggio disinvestimento e sanzioni” per denunciare le presunte corresponsabilità di Leonardo nelle operazioni di Israele a Gaza. A margine abbiamo chiesto alla deputata Stefania Ascari cosa ne pensasse della decisione di Todde ma ha ributtato la palla ai referenti sul territorio: "Chiederete a Perantoni". Il deputato che sta gestendo il dossier è infatti il sardo Mario Perantoni, che ha svicolato le richieste di commento da parte del Foglio. E anche dalle parti della presidente Todde l'imbarazzo è palpabile (oggi ha parlato di scali aeroportuali e di "continuità territoriale", evitando commenti sulla questione). Quasi non si aspettassero questo tentativo di sorpasso a sinistra da parte di Avs, che si iscrive alla più classica delle situazioni politiche ben esplicitate dalla famosa citazione del socialista Pietro Nenni: "Gareggiando a fare i puri, troverai sempre uno più puro che ti epura”.