AGI - “Dovranno allargare parecchio le patrie galere perché ci faremo arrestare in parecchi. Ricordiamoci i detenuti pesano sulla spesa pubblica: il nostro è un Paese che ha un debito pubblico importante, quindi visto che le pene non sono retroattive non gli conviene”. Così Marco D’Amore, tra il serio e l'ironico, durante la conferenza stampa di 'Gomorra – Le Origini', la serie tv in onda su Sky e NOW dal 9 gennaio 2026, commenta la proposta di legge presentata da Carolina Varchi, deputata di Fratelli d’Italia, che punta a rendere reato penale l’esaltazione della criminalità organizzata, estendendo il concetto di apologia e istigazione anche ai progetti audiovisivi. Il testo prevede pene fino a tre anni di carcere e una multa fino a 10 mila euro per chi, attraverso opere e contenuti, promuove o glorifica organizzazioni mafiose.“Ho sempre pensato al mio mestiere come un mestiere precario, marginale rispetto alle cose importanti – spiega – poi però la vita mi ha fatto imbattere in esperienze molto umane. Allora dico: noi serviamo, perché c’è un’intelligenza anche del cuore che è necessario alimenta. È lì che continueremo a produrre cose interessanti e più resistenti a questa forza che ci viene contro”, aggiunge l'attore e regista campano.“Come Pinocchio nella guazza degli assassini ripetiamo: voglio andare avanti, voglio andare avanti, voglio andare avanti”, conclude.