AGI - Bart De Wever incassa un risultato importante, a pochi giorni dal vertice europeo del prossimo 18 dicembre. Secondo il Grand Baromètre Le Soir-RTL-Ipsos-Het Laatste Nieuws-VTM, pubblicato da Le Soir, il 67% dei belgi non vuole che il governo accetti di mobilitare gli averi della Banca centrale russa, in gran parte congelati in Belgio, per finanziare il sostegno all’Ucraina. Il tema già al centro della scorsa riunione dei capi di stato e di governo, sarà nuovamente affrontato nel Consiglio europeo in programma il 18 e 19 dicembre, che dovrà trovare una quadra delle diverse posizione europee sul tema dell'utilizzo degli asset. Non è in discussione il sostegno all’Ucraina in sé, ma il modo in cui questo sostegno viene finanziato. Sostenendo che gli asset russi debbano restare "bloccati fino a quando la Russia non cesserà la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina", preferiscono l’opzione di un prestito europeo comune. Tuttavia, questa strada ha poche possibilità di successo perché richiede l’unanimità. E l’Ungheria, la Slovacchia, ma anche Stati più frugali come la Germania, vi si mostrano riluttanti. La maggior parte degli asset congelati sono depositati nell'organismo europeo Euroclear, con sede a Bruxelles, e il premier belga Weber non vuole rimanere l'unico esposto al rischio di un ricorso da parte della Russia, per questo De Wever da settimane insiste sulla necessità che anche gli altri paesi si assumano la responsabilità di un eventuale rimborso. Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie, in tempo reale, dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone