Semestre filtro a Medicina, ragazzi ‘illusi e mazziati’: gli adulti offrono una ben misera immagine di sé

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Il semestre filtro per l’accesso a medicina è arrivato alla fine. Ho un figlio di un amico iscritto che mi racconta le sue vicissitudini. Alle lezioni era difficile accedere in quanto gli iscritti erano troppi. Le lezioni si potevano trovare online. Alla fine si trattava di un pro forma visto che i test e le valutazioni non venivano portati avanti, come dovrebbe avvenire normalmente nell’Università, dal professore ma stilati da burocrati al ministero. Il ruolo del professore veniva svilito e la frequenza risultava una opzione non del tutto necessaria.Rimango sempre stupito di fronte al fatto che i politici cerchino di stravolgere la realtà con la propaganda. In questo caso la ministra dell’Università e della Ricerca cerca di affermare che il provvedimento, che ha cambiato il modo con cui selezionare i futuri medici, sia innovativo e migliore. Da un punto di vista della novità mi pare che si tratti di ben misera cosa, visto che rimane un esame a quiz, come negli scorsi anni, con le stesse identiche caratteristiche di aleatorietà. L’unica cosa nuova è stato il fatto che per due mesi i ragazzi prima del quiz abbiano frequentato delle lezioni.Un certo sbalordimento però colpisce chi segue la vicenda, perché i quiz sono stati redatti a livello del ministero indipendentemente dalle lezioni che i vari professori hanno tenuto nei singoli atenei. Quindi mettiamo che il professore di Modena abbia incentrato le sue lezioni sugli argomenti A e B, quello di Bologna su C e D il ministero mette quiz su V e Z. Ci rendiamo conto dell’assurdità di un tale modello in cui l’esame non verte sul contenuto delle lezioni – anche perché i campi delle tre materie, chimica, fisica e biologia, sono immensi e non si possono ridurre a delle lezioni standard?In effetti molti ragazzi hanno capito in anticipo che frequentare le lezioni non era utile e necessario e sono rimasti a casa a preparare i quiz. Non è stato stroncato il mercato della preparazione di questi cervellotici quiz, che rimane fiorente perché occorre esercitarsi sulle risposte multiple. Sul fatto che si tratti di un metodo migliore di selezione sfido quindi chiunque a dimostrarlo, in quanto sostanzialmente non è cambiato nulla.Purtroppo si determinano dei gravi peggioramenti per i ragazzi iscritti al semestre filtro. Il primo e più rilevante è che sostanzialmente chi non riuscirà a superarlo avrà perso un anno di studio in quanto a gennaio, quando si sapranno i risultati, sarà tardi per iniziare altre facoltà. La possibilità – che il ministero enfatizza – di potersi iscrivere alle altre professioni sanitarie è vergognoso: non si può giocare con i desideri dei ragazzi. Se io voglio fare il medico non è detto che voglia, solo perché è una professione sanitaria, fare anche il fisioterapista o l’infermiere. Se mi precludono la possibilità di accedere al corso di laurea in medicina, potrei optare per la facoltà di architettura. Quindi sostanzialmente, su 60mila iscritti al semestre filtro, 40mila circa perderanno un anno, con la frustrazione emotiva di un fallimento. Sono convinto che stuoli di avvocati abbiano già pronte cause legali per soccorrere questi 40mila “esodati” dall’università che dalla loro hanno la ragione di essere stati “illusi e mazziati”.Il metodo precedente, quello di attuare i quiz a settembre, aveva il pregio di non illudere per mesi i neo diplomati, non far spendere alle famiglie migliaia di euro per permettere di frequentare l’Università e offrire la possibilità entro l’inizio dell’anno accademico di iscriversi ad altra facoltà: ad esempio giurisprudenza o ingegneria. Naturalmente la frustrazione dei ragazzi di fronte alla non ammissione c’era ugualmente, ma molto meno marcata. La cervellotica riforma della ministra dell’Università ha esponenzialmente aumentato la frustrazione e la sofferenza dei giovani che si troveranno ad aver perso un anno.Il numero chiuso o programmato, come eufemisticamente si descrive, ha il pregio di iscrivere alle facoltà solo quel numero di ragazzi che potranno essere formati adeguatamente. Accanto vi è però il difetto di precludere l’accesso a persone che avevano una legittima aspirazione.Se per varie ragioni, tra cui le regole comunitarie, si vuole mantenere il numero programmato occorre tornare, dopo il disastro di quest’anno, alla selezione prima dell’inizio del corso di laurea. Si potranno rivedere i quiz cercando di renderli meno cervellotici e aleatori. Quello che assolutamente occorre evitare è la prosecuzione di un sistema che provoca la perdita di un anno ai ragazzi con grave frustrazione e sofferenza emotiva.Gli adulti offrono una ben misera immagine di sé. La ministra blatera, non accetta domande e il contraddittorio ma offende. Un professore borioso afferma che lui avrebbe risolto tutti i quiz in quarta superiore – come ad affermare che tutti i ragazzi oggi sono ignoranti. La presidente del Consiglio semplicemente se ne frega. Forse dietro c’è l’idea che questi ragazzi meglio sarebbero adibiti a “carne da macello” per le guerre che si stanno preparando.Il pensiero che sottende il tutto è che nella vita piuttosto che essere “poveri comunisti” è meglio essere “ricchi fascisti”, che possono accedere alle facoltà private in Italia o all’estero.L'articolo Semestre filtro a Medicina, ragazzi ‘illusi e mazziati’: gli adulti offrono una ben misera immagine di sé proviene da Il Fatto Quotidiano.