«Nella vicenda è venuto completamente meno un passaggio ritenuto fondamentale e previsto dalla Convenzione Onu sui diritti del fanciullo e recepito in Italia dalla giurisprudenza, ovvero l’ascolto dei minori che, secondo la difesa, è stato completamente disatteso». Questa l’opinione dei legali Marco Femminella e Danila Solinas inviata alla Corte d’appello dell’Aquila a sostegno del reclamo presentato, per conto dei genitori dei tre bambini della “famiglia nel bosco”, contro l’ordinanza del Tribunale per i minorenni che aveva deciso per il trasferimento dei piccoli in casa-famiglia a Vasto. E oggi, proprio la corte si è riservata la decisione in merito al ricorso contro la sospensione della potestà genitoriale e l’allontanamento. Il collegio ha adottato questa decisione al termine della udienza documentale che si è svolta da remoto nel pomeriggio. La maggiore aveva indicato gli amici con cui interagivano a PalmoliPer l’udienza documentale gli avvocati della famiglia hanno ricordato che due dei tre fratellini sono stati sentiti quindici giorni prima dell’ordinanza del 13 novembre, escludendo il pericolo di «deprivazione e isolamento». Non solo, la più grande, che preferisce l’home schooling che la frequenza a scuola, aveva indicato tanti amici con i quali sia lei che i fratellini erano soliti giocare a Palmoli. Per ciò che concerne l’abitazione, sono sempre i minori, ricordano gli avvocati, ad affermare di trovarsi bene a casa dove hanno tutto, luce, acqua calda e stufe a legna. «Incontri marginali con i servizi sociali»Nelle loro osservazioni i legali di Nathan Trevallion e Catherine Birmingham sottolineano come durante l’anno di osservazione della vita di famiglia nella casa in pietra immersa nella natura, gli incontri con gli assistenti sociali sarebbero stati marginali e non in grado di assicurare un proficuo confronto. Questo è stato reso difficile anche dalle difficoltà linguistiche della coppia e la mancata nomina di un mediatore familiare. L'articolo Famiglia nel bosco, gli avvocati: «Non c’erano i criteri di emergenza per allontanare i figli, violata la convenzione Onu». La Corte d’Appello si riserva sul ricorso dei coniugi proviene da Open.