Mentre il Piano Casa del governo italiano si è perso fra i corridoi dei palazzi romani, la Commissione europea svela la sua strategia per gli alloggi accessibili. Il tema, a dirla tutta, non è di competenza di Bruxelles. Ma il caro affitti e la scarsità di abitazioni sono diventati due fenomeni talmente diffusi da aver spinto l’esecutivo di Ursula von der Leyen a prendere in mano la situazione e annunciare una propria iniziativa in merito. «Questo Natale non tutti potranno permettersi di riscaldare le proprie case: oltre 40 milioni di persone non riescono a farlo», ha ricordato Dan Jorgensen, commissario europeo all’Energia e alla Casa, illustrando il nuovo piano della Commissione europea di fronte al Parlamento Ue.Il Piano Casa europeoIl piano di Bruxelles individua una priorità che spicca su tutte le altre: la necessità di costruire più alloggi a prezzi accessibili. Per farlo, la Commissione europea ha proposto di rivedere le normative comunitarie sugli aiuti di Stato, così da rendere più facile per i governi sostenere finanziariamente chi intende comprare una casa. Finora, ricorda una nota dell’esecutivo Ue, la Commissione ha mobilitato 43 miliardi di euro per l’edilizia abitativa e si è messa al lavoro per sviluppare una nuova piattaforma paneuropea insieme alla Bei, la Banca europea per gli investimenti. A questi fondi, se ne aggiungeranno altri 10 miliardi di euro nell’ambito di InvestEU e almeno 1,5 miliardi di euro provenienti dalle proposte degli Stati membri e delle regioni di riprogrammare i fondi di coesione.Tutti i numeri della crisi abitativa in EuropaPer rendersi conto della portata del fenomeno e capire perché occorre mobilitare tutti questi investimenti, è sufficiente snocciolare alcuni numeri. Dal 2013 ad oggi, per esempio, i prezzi delle case nei Paesi Ue sono aumentati in media di oltre il 60%, superando di gran lunga la crescita degli stipendi. Nello stesso arco di tempo, gli affitti sono aumentati di circa il 20%, con la percentuale che cresce a dismisura se si prendono in considerazione solo i centri urbani. «Si prevede che la domanda di alloggi crescerà di oltre due milioni di unità all’anno, principalmente nelle aree urbane, ma dal 2021 le licenze edilizie sono diminuite di oltre il 20%», fa notare la Commissione europea.Il regolamento Ue per mettere un freno agli affitti breviE mentre gli alloggi scarseggiano, sempre più abitazioni vengono adibite agli affitti a breve termine, di gran lunga i più redditizi per i proprietari di casa, che tra il 2018 e il 2024 sono praticamente raddoppiati, registrando un aumento del 93%. Per arginare questo fenomeno, l’Unione europea ha approvato un regolamento sugli affitti a breve termine che entrerà in vigore a maggio del 2026 e promette maggiore trasparenza. Innanzitutto, attraverso all’obbligo di registrazione degli host. E poi grazie alla condivisione dei dati sulle transazioni effettive tra le piattaforme digitali e le autorità nazionali.Foto copertina: Dreamstime/Anthony BaggettL'articolo Stretta sugli affitti brevi, aiuti di Stato per l’housing sociale: la Commissione europea svela il suo Piano Casa proviene da Open.