Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha incontrato a Berlino gli inviati americani, Steve Witkoff e Jared Kushner, in un vertice durato più di cinque ore. L’argomento principale delle discussioni è stato il futuro della guerra in Ucraina e le strategie per giungere a una soluzione pacifica. Zelensky ha affermato di voler convincere gli Stati Uniti a sostenere il congelamento della linea del fronte come passo necessario per fermare l’escalation del conflitto. “Sono pronto al dialogo, ma dobbiamo evitare che la guerra si espanda ulteriormente“, ha dichiarato il leader ucraino.In questo contesto, Zelensky ha manifestato la sua disponibilità ad un compromesso significativo: la Ucraina sarebbe disposta a rinunciare alla richiesta di adesione alla NATO, ma solo se in cambio riceverà garanzie di sicurezza concrete dagli Stati Uniti e dai principali paesi alleati. Nella giornata di oggi, la capitale tedesca accoglierà una seconda tranche di colloqui fra il presidente ucraino e il cancelliere Merz, oltre a tanti altri leader europei tra cui la stessa Giorgia Meloni. Witkoff: “Con Zelensky progressi nelle trattative”L’inviato speciale degli Stati Uniti, Steve Witkoff, ha dichiarato che durante l’incontro con Zelensky sono stati fatti molti progressi. Le discussioni si sono concentrate su un piano di pace in 20 punti, che include non solo la sicurezza, ma anche l’economia e le prospettive di ricostruzione per l’Ucraina. “Ci incontreremo di nuovo domani per continuare il dialogo e definire i prossimi passi“, ha aggiunto Witkoff, confermando l’intenzione di proseguire con la mediazione americana.Tuttavia, il futuro rimane incerto, poiché i temi principali del negoziato, come le garanzie di sicurezza per l’Ucraina e la possibile rinuncia all’ingresso nella NATO, sono ancora oggetto di discussione tra i vari attori internazionali. La situazione appare complessa, con un equilibrio delicato tra il sostegno militare occidentale e le preoccupazioni, soprattutto di origine europea, per un’escalation che potrebbe coinvolgere direttamente altre nazioni.La posizione dell’Unione Europea: Garanzie reali o niente pace?In tal senso, la posizione dell’UE appare chiara. Kaja Kallas, Alta Rappresentante dell’Unione per la politica estera, ha sottolineato che la pace non può essere raggiunta se l’aggressore viene premiato. “Se l’aggressione viene premiata, ne vedremo di più“, ha avvertito la politica estone, riferendosi alla necessità di evitare una politica di appeasement nei confronti della Russia. L’UE, pur supportando l’iniziativa di pace, ha ribadito che le garanzie di sicurezza per l’Ucraina devono essere concrete e non semplici promesse. Nello specifico, le dichiarazioni di Kallas vanno ancora nella direzione di un monito molto forte riguardo alla pericolosità di Putin e della Federazione russa. “Se il Donbass cade, la fortezza crollerà e la Russia non si fermerà“, ha avvertito l’Alto Rappresentante. Secondo l’esponente UE, se l’Ucraina dovesse soccombere, il rischio di una nuova espansione russa potrebbe coinvolgere altre regioni europee, e l’Europa intera potrebbe essere messa in pericolo.In parallelo, la commissaria europea all’allargamento, Marta Kos, ha sottolineato che l’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea potrebbe diventare un elemento cruciale per le garanzie di sicurezza, fungendo da “àncora politica“. Tuttavia, ha anche chiarito che la realizzazione di questo obiettivo richiede un impegno continuo nelle riforme interne, un processo che sta procedendo nei settori chiave dei negoziati d’adesione.The post Zelensky pronto a rinunciare alla NATO? Kallas: “Non basta! La Russia non si fermerà” appeared first on Radio Radio.