Un gigante della commedia capace di misurarsi anche con generi diversi, dalla satira ai film drammatici. Hollywood e il mondo del cinema piangono Rob Reiner, uno dei registi più importanti della sua generazione, trovato morto all’età di 78 anni nella sua abitazione di Los Angeles insieme alla moglie Michele Singer in quello che le autorità locali hanno definito un duplice omicidio. I due si erano conosciuti sul set di ‘Harry, ti presento Sally’, uno dei successi più celebri dell’attore, produttore e sceneggiatore statunitense. Gli inizi nel mondo del cinema di Rob ReinerFiglio d’arte – papà Carl è stato un cineasta di livello internazionale e primo ‘sponsor’ di Rob – Reiner nasce nel 1947 nel quartiere del Bronx, a New York, da una famiglia ebraica ma si trasferisce presto a Los Angeles, dove frequenta prima la Beverly Hills High School e poi l’Università della California. La notorietà arriva nel 1971 per l’interpretazione di Michael Stivic nella serie ‘Arcibaldo‘, che gli vale anche due Emmy Award nel 1974 e 1978, ma Reiner più che da attore si farà notare per il suo talento dietro la macchina da presa. L’esordio come registaL’esordio risale al 1984 con il cult ‘This Is Spinal Tap‘, considerato il mockumentary per eccellenza, che racconta le vicissitudini della semi-fittizia band heavy metal degli Spinal Tap tra parodie e stereotipi della vita delle rock star, con abbondanti citazioni a gruppi realmente esistiti, come Scorpions, AC/DC, Led Zepplin, Queen, Beatles e Rolling Stones. Michele Singer e Rob Reiner, New York, 11 novembre 2003 (Photo by: zz/David Greenman/STAR MAX/IPx)I suoi più grandi successiPoco dopo inizia una collaborazione con Stephen King che porterà all’uscita di film come ‘Stand by me-Ricordo di un’estate‘ e ‘Misery non deve morire‘. Sull’onda di quei successi nel 1987 esce ‘La storia fantastica‘, adattamento cinematografico del libro di William Goldman del 1973 che Rob ricevette in regalo dal padre anni prima, fino al suo capolavoro, ‘Harry ti presento Sally‘, uno dei film più citati nel 20° secolo. Grazie ai proventi di questi lavori Reiner, diventato ormai regista di riferimento a L.A., fonda la casa di distribuzione Castle Rock Entertainment, in onore di Stephen King – ‘Castle Rock’ infatti è il nome di una cittadina immaginaria inventata dallo scrittore – che svaria dalla situation comedy Seinfeld fino a film più impegnati come ‘Le ali della libertà‘, con Morgan Freemen e Tim Robbins. A inizio degli anni ’90 il suo stile si evolve e si dedica a film dai toni più seri e drammatici come ‘Codice d’onore‘ – con Demi Moore e Tom Cruise – e ‘Il presidente-Una storia d’amore‘, con Bruce Willis e Michele Pfeiffer. Il suo ultimo vero successo risale al 2008, con l’uscita di ‘Non è mai troppo tardi‘, con protagonisti i premi Oscar Jack Nicholson e Morgan Freeman. Nel 1999 riceve la stella sulla Hollywood Walk of Fame, come avvenuto al padre circa 40 anni prima. L’attivismo in politicaTra i più influenti attivisti in campo politico dell’industria cinematografica e tra i critici dell’attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Reiner organizzava regolarmente raccolte fondi e promuoveva campagne per temi progressisti. Fu cofondatore dell’American Foundation for Equal Rights che contestò in tribunale il divieto di matrimonio in California tra persone dello stesso stesso e fu tra i sostenitori di una campagna che prevedeva il finanziamento di servizi per lo sviluppo dell’infanzia con una tassa sul tabacco.Questo articolo Rob Reiner, chi era il regista di ‘Harry ti presento Sally’ e ‘Stand by Me’ proviene da LaPresse