John Elkann in tribunale per la messa alla prova sull’accusa di frode allo Stato

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Lun, 15 Dic 2025Questa mattina il giudice per le indagini preliminari è chiamato a valutare termini e contenuti della richiesta presentata dal nipote di Gianni Agnelli.DiRedazioneCondividi l'articoloJohn Elkann (Foto: Nicolò Campo / Insidefoto)Prima ancora di occuparsi dei dossier industriali — ultimo in ordine di tempo la possibile dismissione di Gedi, che controlla i quotidiani La Stampa e La Repubblica — John Elkann punta a chiudere il capitolo giudiziario legato all’inchiesta sull’eredità di Marella Agnelli, la vedova dell’Avvocato. Il procedimento ipotizza i reati di dichiarazione infedele e truffa ai danni dello Stato. Questa mattina – scrive l’edizione torinese de Il Corriere della Sera – il giudice per le indagini preliminari è chiamato a valutare termini e contenuti della richiesta di messa alla prova presentata dal nipote di Gianni Agnelli: un’eventuale approvazione porterebbe all’estinzione del reato. La proposta prevede un percorso della durata di dieci mesi presso i Salesiani, con un impegno di 30 ore al mese. Sulla richiesta si sono già espressi favorevolmente il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e i pm Mario Bendoni e Giulia Marchetti, che hanno coordinato le attività investigative della Guardia di finanza. L’ultima parola spetta ora al giudice. Poco prima, sempre davanti al gip e nella stessa aula del palazzo di giustizia, verrà esaminata anche l’istanza di patteggiamento avanzata dal commercialista Gianluca Ferrero, coindagato nell’inchiesta. Ferrero ha proposto il pagamento di una sanzione di 73mila euro, senza pene accessorie, ricevendo anche in questo caso il via libera della Procura. La vicenda giudiziaria non ha alcun collegamento con il suo ruolo di presidente della Juventus. Se il giudice darà il nulla osta, Elkann svolgerà attività a favore di giovani in condizioni di fragilità e a rischio di dispersione scolastica. Come ha chiarito uno dei suoi legali, l’avvocato Paolo Siniscalchi — che lo assiste insieme a Federico Cecconi — «non si tratta di un affidamento in prova conseguente a una condanna definitiva, ma di un percorso volontario finalizzato al proscioglimento». Un passaggio che la difesa considera importante anche per arrivare a una definizione rapida della vicenda. Nei centri dei Salesiani, probabilmente in una sede decentrata, l’attesa è all’insegna della discrezione: Elkann sarà «uno dei tanti». In Piemonte la congregazione fondata da don Bosco segue una trentina di persone ammesse alla messa alla prova e, che si tratti di un top manager, di un lavoratore o di un piccolo reo, l’approccio non cambia: nessun trattamento speciale. Del resto, lo stesso Elkann non avrebbe avanzato richieste di favore. Da manager e imprenditore, l’AD di Exor sembra voler affrontare anche questa esperienza con l’idea che possa rivelarsi utile, agli altri e a sé stesso. Non è però semplice individuare un’attività adeguata: la messa alla prova tiene conto delle competenze personali e, sotto questo profilo, Elkann potrebbe teoricamente ricoprire ruoli di consulenza o gestione. Ma c’è anche un valore simbolico nel percorso, quasi un passaggio obbligato dopo anni segnati da polemiche su Stellantis, dal continuo confronto con la figura dell’Avvocato, dagli scontri politici e sindacali, dall’accordo fiscale da 183 milioni e, più di recente, dalle attenzioni di Tether sulla Juventus. Developed by 3x1010