Australia. Attentato a Bondi Beach durante la festa ebraica dell’Hanukkah: 12 morti

Wait 5 sec.

di Guido Keller –Bondi Beach, una delle località balneari più caratteristiche e ricercate dell’Australia situata nella periferia orientale di Sidney, è stata teatro ieri sera di un attacco ad arma da fuoco che ha provocato almeno 12 morti e una trentina di feriti, tra cui due agenti di polizia. L’attacco è avvenuto ieri sera, mentre sulla spiaggia era in corso una festa per la celebrazione ebraica di Hanukkah, e subito si è scatenato un fuggi fuggi generale mentre gli attentatori sparavano all’impazzata.Nello scontro a fuoco con gli agenti di polizia, subito giunti sul posto, uno degli attentatori è rimasto ucciso, mentre un secondo, ferito e in gravi condizioni, si trova in stato di fermo. Era stato immobilizzato da un passante, indicato dai media australiani come il fruttivendolo 43enne Ahmed al-Ahmed di religione musulmana, che lo aveva preso per il collo e immobilizzato, salvo poi essere raggiunto da due proiettili. Il gesto eroico ha certamente salvato la vita ad altre persone.Indagini sono in corso per accertare eventuali complici dei due attentatori.Come ha riportato Times of Israel, tra le vittime vi è anche il rabbino di Sidney Eli Schlanger.Nelle vicinanze gli agenti hanno rinvenuto diversi oggetti sospetti, ora al vaglio degli artificieri.Il commissario di polizia Mal Lanyon ha confermato la gravità dell’accaduto affermando che “Sappiamo che c’erano molte persone sul posto per celebrare la ricorrenza ebraica, la celebrazione dell’Hanukkah, circa un migliaio. Alla luce delle circostanze dell’incidente, alle 21:36 ho dichiarato che si trattava di un attentato terroristico”.Le autorità hanno anche riferito che, per quanto non si trattasse di un individuo valutato di pericolosità immediata, uno degli attentatori era nelle liste degli attenzionati dell’Asio, i servizi segreti australiani.L’attacco terroristico ha scosso profondamente l’opinione pubblica australiana, e da Israele il ministro degli Esteri Gideon Saar ha parlato di “antisemitismo” e di “globalizzazione dlel’Intifada”, sostenendo che “questo è il risultato finale degli attacchi antisemiti che si sono visti negli ultim anni in Australia”, omettendo che la mattanza di Gaza (74mila morti) e quanto sta avvenendo in Cisgiordania non favoriscono di certo un clima migliore.