Mercosur, Pac e proteste fuori dai palazzi di Bruxelles: il clima attorno al Consiglio europeo è bollente. Ieri, sotto Palazzo Europa, un corteo di trattori ha sfilato mentre i leader dei Ventisette erano riuniti. I manifestanti hanno lanciato patate e barbabietole, la polizia è intervenuta con idranti e lacrimogeni.Sul tavolo c’era l’accordo di libero scambio tra l’Unione europea e il Mercosur, destinato a creare la più grande area commerciale al mondo. Ma la firma è saltata: la premier Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron hanno imposto lo stop, rinviando al summit con i Paesi sudamericani per rivedere l’intesa e rafforzare le clausole di salvaguardia. Ma quali sono i nodi della questione, cosa potrà cambiare davvero nel giro di poche settimane e qual è il punto di vista italiano?Perchè i manifestanti protestano? Il nodo PACLe proteste nascono da due fronti distinti, spesso però sovrapposti nel dibattito. Da un lato c’è la mobilitazione degli agricoltori europei contro la nuova Politica agricola comune post-2027. Al centro delle contestazioni c’è la proposta della Commissione di creare un fondo unico che accorpi le risorse per l’agricoltura con quelle per la coesione e il sociale. Una scelta che, secondo le stime, comporterebbe un taglio di circa il 20% dei finanziamenti – oltre 80 miliardi di euro – con effetti diretti sulla capacità produttiva del settore. Inoltre, la gestione delle risorse verrebbe demandata agli Stati membri, aprendo di fatto a una rinazionalizzazione delle politiche agricole e mettendo in discussione l’impianto stesso della Pac.Le proteste sull’accordo MercosurC’è poi la questione Mercosur, aggiuntasi in un secondo momento. Con la firma dell’accordo di libero scambio con i paesi del Sud America aderenti al Mercosur, gli agricoltori e gli allevatori europei temono una concorrenza sleale: l’apertura del mercato potrebbe favorire l’ingresso di prodotti sudamericani che non rispettano gli stessi standard ambientali, sanitari e sul benessere animale imposti in Europa, mettendo sotto pressione sia l’agricoltura sia l’allevamento europei, sottoposti a regole molto più rigide.Il punto di vista italiano: l’eurodeputata dem Camilla LauretiL’accordo tra Ue e Mercosur resta comunque strategico per il centrosinistra, a livello europeo e nazionale, soprattutto nell’ottica di diversificare i mercati. A sottolinearlo è l’eurodeputata dem Camilla Laureti, vicepresidente del gruppo dei Socialisti & Democratici, che fa sapere come però in Europarlamento sia stata chiesta una revisione delle tutele. «Abbiamo chiesto di rafforzare il sistema di monitoraggio e di intervento – spiega ad Open – con maggiore attenzione alla qualità dei prodotti importati, attraverso un criterio di reciprocità sulle norme di produzione». Laureti aggiunge che «sono state dimezzate le soglie per avviare le indagini e accelerati tempi e procedure, così da poter attivare più rapidamente misure di salvaguardia provvisorie a tutela dei settori più sensibili».«Le destre ci facciano uscire da questa ambiguità»In riferimento alle due settimane indicate da Meloni prima di arrivare alla firma, Laureti puntualizza che «sia i Popolari sia i Conservatori, a differenza del gruppo dei Socialisti, nelle istituzioni europee – a partire dal Parlamento – non hanno fatto nulla per favorire quelle clausole sulle quali noi abbiamo lavorato in tutte le sedi». «Speriamo – aggiunge – che escano da questa ambiguità: il governo e le destre non ci facciano perdere tempo su un accordo così importante».Il punto di vista italiano: l’eurodeputato di FdI Carlo FidanzaMeno aperta la linea del centrodestra in Europa. A chiarirla è Carlo Fidanza, eurodeputato di FdI e capodelegazione al Parlamento europeo: «Sono rientrato da Strasburgo direttamente a Bruxelles per sostenere gli agricoltori nelle loro giuste richieste. Un impegno che Giorgia Meloni sta portando avanti con forza in Consiglio, chiedendo di rivedere gli incomprensibili tagli previsti dalla Commissione Ue ai fondi per la politica agricola e di rafforzare gli accordi commerciali come il Mercosur, che ancora non tutelano a sufficienza i nostri produttori dalle importazioni che non rispettano i nostri standard».«Due settimane per rafforzare salvaguardia»Per Fidanza, le due settimane chieste da Meloni diventano fondamentali «per rafforzare le salvaguardie a tutela dei nostri agricoltori, affermare con maggiore forza il principio di reciprocità e avviare subito il ripristino di stanziamenti adeguati per le politiche agricole».L'articolo Mercosur e Pac, le proteste in Europa e la politica italiana. Il Pd: «Da tempo proponiamo correttivi», FdI: «Fondamentale lo stop da Meloni» proviene da Open.