Microsoft vuole far fuori C e C++ dai suoi software

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Microsoft avvia un progetto che mira a riscrivere l'intero patrimonio software aziendale in Rust entro il 2030, sostituendo il codice in C e C++ con l'aiuto di algoritmi e sistemi di automazione.La scelta arriva in un momento in cui governi e aziende chiedono strumenti più sicuri per ridurre le vulnerabilità legate alla gestione manuale della memoria. Il piano di riscrittura si inserisce in un contesto normativo che incoraggia l'adozione di linguaggi memory safe, come Rust, per prevenire falle note come buffer overflow, use-after-free e letture fuori dai limiti. Questi problemi hanno rappresentato per anni una via preferenziale per attacchi informatici e sono tra le cause principali di incidenti nei sistemi critici.Microsoft gestisce oggi un ecosistema complesso, che comprende oltre 500 portali online e una rete di infrastrutture interne difficili da migrare senza modifiche architetturali profonde. La conversione non riguarda semplici interventi di refactoring, ma un lavoro di revisione che tocca componenti fondamentali utilizzati da miliardi di utenti.Nel 2022 Microsoft aveva già indicato Rust come linguaggio predefinito per nuovi progetti cloud, introducendo strumenti per la conversione del codice C e per la scrittura di driver Windows. Ora l'obiettivo si estende all'intero parco software, con un salto dimensionale che richiede competenze mirate.Per questo motivo la multinazionale assume figure specializzate, con retribuzioni tra 139.900 e 274.800 dollari annui, equivalenti a circa 128 mila e 252 mila euro. Le posizioni si inseriscono nel gruppo Future of Scalable Software Engineering, che lavora alla riduzione del debito tecnico e allo sviluppo di capacità da offrire anche ai clienti enterprise.Il costo complessivo dell'operazione rimane non dichiarato, ma comprende la formazione di migliaia di sviluppatori interni e i rischi legati alla migrazione di sistemi produttivi. La sostenibilità dipende dalla capacità dell'automazione di reggere la complessità del software esistente, evitando ricadute su tempi e budget.La riscrittura completa di un portafoglio software così esteso rappresenta una sfida che pochi possono permettersi. Se l'approccio di Microsoft funzionerà, diventerà un punto di riferimento per il settore; in caso contrario, sarà un esempio utile per capire fin dove può arrivare l'automazione nello sviluppo moderno.L'articolo Microsoft vuole far fuori C e C++ dai suoi software sembra essere il primo su Smartworld.