“Ciao zio, ci vediamo fuori”. “Amore qui c’è una vita che ci sta aspettando”. I messaggi d’auguri via radio delle famiglie ai detenuti

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“Ciao zio Abram, buon Natale. Sono tuo nipote, prendimi come esempio: hanno detto che con l’autismo non avrei mai parlato e camminato bene, oggi non cammino ma corro; non parlo una lingua ma tre. Ti aspetto fuori per farti vedere i miei progressi”. È uno delle decine di messaggi che, la mattina del 25 dicembre, i famigliari dei detenuti delle carceri di Lodi, Bollate e Rebibbia hanno inviato ai loro cari grazie a Radio Popolare. L’iniziativa promossa dai volontari delle tre strutture detentive che nei giorni precedenti hanno registrato gli auguri di chi sta in cella, ha emozionato i parenti ma anche il pubblico della speciale trasmissione “Fuori di cella”. In studio lo storico conduttore Claudio Agostoni che ha raccolto le voci di figli, mogli, padri, amici, fidanzate, nonni, intervallandole con canzoni in ogni lingua dedicate a chi è in prigione.Bebe è stata tra le prime a chiamare e a “parlare” a Clarencito: “Buon Natale a tutti i detenuti ma soprattutto alla persona più importante della mia vita. È il primo anno che non sei con me ma ti porto dentro ogni pensiero, ogni silenzio, ogni canzone. Tutto parla di te. Niente e nessuno può dividere due cuori che si amano. Nemmeno la distanza, il tempo, queste mura possono separarci. So che non è facile. Lotta con unghie e denti, c’è una vita che ci sta aspettando”.Parole spezzate dalle lacrime come quelle di Liliana per Ukas: “Auguri a mio marito. Ti amo da morire. Sei mio marito bello”. La nonna di Gabriel che per le feste non ce l’ha fatta a raggiungerlo è riuscita ad essere vicina al nipote con la radio: “Sono anziana ma ogni tanto vado a trovarlo…”. In un italiano stentato una donna albanese ha voluto mandare un bacio al suo fidanzato in prigione a Lodi mentre Loris ha dedicato un brano dei “Modà” al fratello aggiungendo: “Ci vediamo a casa sempre e comunque”.Anche Massimo, da poco uscito dalla casa circondariale di via Cagnola, non ha dimenticato i compagni: “Natale è difficile lì; mi auguro che lo passiate in serenità con i compagni di cella. Un saluto in particolare a Ivano, non fare il birichino e mantieniti sereno. Ora sono fuori ma anche qui è dura, bisogna farsi forza. Buona speranza di soluzioni per la vita”.Tante le chiamate e i messaggi per Jonita ma anche per Gabriel: “Ci sono tante cose che vorremmo dirti: recupereremo il tempo perso insieme”. In numerosi hanno contribuito a questa singolare iniziativa: in primis le direzioni del carcere e le aree trattamentali, gli agenti di polizia penitenziaria che hanno pubblicizzato il progetto ai colloqui e oltre quaranta persone che hanno inviato all’Arci “Ghezzi” di Lodi delle radioline a batteria affinché tutti i detenuti potessero ascoltare la trasmissione.Durante l’ora e mezza in onda è intervenuto anche il presidente di “Antigone”, Patrizio Gonnella che ha ricordato il dramma del sovraffollamento e la situazione delle carceri in Italia più volte sottolineata – in questi giorni – anche dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella.L'articolo “Ciao zio, ci vediamo fuori”. “Amore qui c’è una vita che ci sta aspettando”. I messaggi d’auguri via radio delle famiglie ai detenuti proviene da Il Fatto Quotidiano.