Addio BB. Quando Dio creò la donna pensò a Brigitte Bardot. Mai attrice fu più sex symbol, icona della moda, paladina della fierezza femminile e della libertà sessuale, come la 91enne Bardot morta la scorsa notte. Una luccichio ipnotico e un seguito internazionale che vanno ben oltre le interpretazioni per il cinema (di certo non memorabili), durate perlopiù nemmeno una quindicina d’anni, tra la fine dei cinquanta e le metà dei settanta. Non solo attrice BB, ma anche cantante e modella, ma soprattutto importante, accesa, combattiva attivista per i diritti degli animali, nonché fondatrice e presidente di una fondazione che porta il suo nome. Figlia di un ricco industriale parigino, ricevette un’educazione molto severa. Appassionata di danza, entrò al Conservatorio di Parigi nel 1949 e a quindici anni divenne la mascotte della rivista Elle.A Brigitte Bardot fu poi offerto il suo primo ruolo nel 1952 dal regista Jean Boyer in Le Trou normand al fianco del grande attore Bourvil. Per il suo diciottesimo compleanno suo padre le permise di sposare Roger Vadim (si era maggiorenni a 21 anni all’epoca ndr), assistente alla regia di Marc Allegret, a cui si deve, di fondo, la scoperta della Bardot come viso e corpo per il cinema. Interpreta quindi, per il regista americano Anatole Litvak un piccolo ruolo in An Act of Love al fianco di Kirk Douglas, poi ad Hollywood sarà anche in Elena di Troia di Robert Wise. Tornata in Francia, eccola con Michèle Morgan e Gérard Philipe in Les Grandes Manœuvres di René Clair e poi nei panni di Poppea in Mio figlio Nerone con Alberto Sordi e Vittorio De Sica per la regia di Steno.Ma è nel 1956, grazie al film del marito Vadim (dal quale si separerà nel ’57), E Dio creò la donna, ad entrare nella leggenda del cinema e trasformarsi definitivamente in icona di bellezza. Carrellata di esibizione di un corpo perfetto iniziata sempre a Cannes nel 1953 quando sulla spiaggia davanti al Palais si fa fotografare in bikini provocando svenimenti e passioni. E Dio creò la donna è un caso di scandalo preventivo che scuote censura e benpensanti (anche se in realtà nel film non c’è nulla di scandaloso). Semmai BB incontra sul set Jean Louis Trintignant, presto e rapido amante clandestino, ed eleverà una non ancora mitizzata Saint-Tropez, dove il film viene girato, sua dimora duratura – La Madrague – quando arriverà il momento di un anticipatissimo ritiro (1974).Dopo il film di Vadim i produttori iniziano a bussare con insistenza alla sua porta. Nel 1958, Brigitte Bardot diviene addirittura l’attrice più pagata del cinema francese (vent’anni più tardi verrà superata da Juliette Binoche ndr), interpretando, anche solo nei successivi dodici mesi quattro film: En cas de malheur (dove recita con Jean Gabin), Les Bijoutiers du clair de lune, Une Parisienne e La Femme et le Pantin. Il ’59 è l’anno di Babette va alla guerra (sul set conosce e si fidanza con l’attore Jacques Charrier) e di La verità di Clouzot dove interpreta un ruolo che la farà soffrire: quello di una donna che viene accusata dell’omicidio del marito, ma che i paesani giudicano come una mangiatrice di uomini e poco di buono.Nel 1960 partorisce Nicolas, suo unico figlio. Un rapporto complicato e doloroso quello con il neonato che subito mamma Brigitte rifiuta rifilandolo a una balia, e con il quale nel tempo non avrà mai un buon rapporto. Il parto provoca in BB istinti suicidi che sembrano concretizzarsi pochi mesi dopo quando viene salvata per un pelo dalla morte autoindotta. Sul set di Vita privata incontra l’attore Sami Frey che diventa il suo nuovo amante dopo la liaison con Raf Vallone e prima di quella con il ricco playboy tedesco Gunther Sachs con il quale convolerà a nozze e dal quale divorzierà nel 1969. Nel 1963 altra data cruciale per BB: è protagonista del cult di Godard, Il disprezzo – anche se si sa che Bardot fu un nome dell’ultimo momento perché il regista voleva Kim Novak mentre il produttore Ponti sua moglie Sophia Loren -; ma è anche l’anno in cui inizia la sua militanza attiva come animalista.La prima battaglia è il tentativo di promuovere un’arma che uccida in modo indolore le bestie nei macelli; a questa iniziativa ne seguiranno decine di altre – forse la più celebre e significativa sarà quella contro le pellicce su cui torneremo. Nel 1964 Louis Malle la vuole accanto a Jeanne Moreau in Viva María!, ma ora è la musica a suonare il campanello di casa Bardot. Eccola registrare i brani Le Soleil (1966), Harley-Davidson (1967), poi il regalo d’amore di Serge Gainsbourg: Je t’aime… moi non plus (1967). Il brano fa ancora scandalo e lei intraprende una relazione proprio con Gainsbourg, mentre sarà del 1972 la relazione con un altro cantante, questa volta di origine italiana, Nino Ferrer.BB continua la sua carriera cinematografica dove incontra le colleghe Annie Girardot – Les Novices (1970) e Claudia Cardinale con la quale rifà una coppia di pistolere sexy in Les Pétroleuses. L’Histoire très bonne et très joyeuse de Colinot trousse-chemise (1973) è l’ultimo film della sua carriera. A qui in avanti, va detto, è solo lotta per la protezione degli animali. Nel 1976 si unisce a Brian Davis dell’IFAW e lancia una vasta campagna internazionale per denunciare la caccia alle foche. Nel marzo del 1977 è il presidente francese Valéry Giscard d’Estaing a vietare l’importazione di pelli di foca in Francia. Nella sua lotta, Bardot fu sostenuta da numerose personalità dello showbiz francese e non solo come Isabelle Adjani, Kim Basinger, Johnny Hallyday, Alain Delon e Jacques Chirac.Nel 1978 Bardot pubblica un libro illustrato per bambini – “Noonoah, la piccola foca bianca” – che racconta la storia di un cucciolo di foca salvato dai cacciatori da un Inuit. Nel 1982 musica e impegno animalista si uniscono quando BB torna in studio di registrazione per un’ultima canzone, in omaggio agli animali: Toutes les bêtes sont à aimer. La Fondazione Brigitte Bardot per aiutare le cause animali è del 1986, mentre nel 2001 la PETA le conferirà il Peta Humanitarian Award. Le opinioni di BB influenzano i parlamentari francesi, tanto che nel 2003 e nel 2006, a seguito di quello che oggi definiremmo una pressante attività di lobbying, la Francia vieta l’importazione e poi il commercio di pelli di cane e gatto. Gaullista della prima ora, Bardot si è sempre schierata a destra ma senza mai sposare gli eccessi fascisti del Front National.È stata condannata cinque volte per incitamento all’odio razziale per le sue critiche all’immigrazione, alla macellazione rituale degli animali, ad alcuni aspetti dell’omosessualità e all’invasione islamica della Francia. Sposata nel 1993 con Bernard d’Ormale, consigliere di Jean-Marie Le Pen, BB nel 1997 ha sostenuto Catherine Mégret, la candidata del Front National, mentre dal 2012 in avanti si è schierata a favore della candidatura alla presidenza della repubblica di Marine Le Pen, definita più volte la Giovanna d’Arco dell’oggi.L'articolo È morta Brigitte Bardot, addio alla diva del cinema sex symbol per eccellenza: aveva 91 anni proviene da Il Fatto Quotidiano.