Un possibile evoluzione nelle indagini sull’omicidio di Garlasco è emerso durante l’edizione serale del Tg1 di domenica. Gli inquirenti, impegnati da mesi in nuovi accertamenti, avrebbero individuato l’orma di una calzatura sporca di sangue sul gradino superiore della scala dove fu rinvenuto il corpo di Chiara Poggi. Questa nuova valutazione sulla scena del delitto risulterebbe coerente con la cosiddetta “traccia 33”, un segno con tracce ematiche già noto alle cronache.L’impronta 33 è una traccia ematica di contatto lasciata sulla parete della scala che scende verso la cantina di via Pascoli. Catalogato già nel 2007, il reperto non ricevette particolare attenzione poiché non presentava segni ematici evidenti. Gli attuali esami puntano a determinare con precisione il momento in cui l’impronta è stata lasciata: datare il segno potrebbe far luce sui movimenti dell’assassino mentre è ancora dubbio se possa fornire anche elementi identificativi. Il luogo del ritrovamento è considerato cruciale, trattandosi della medesima rampa senza corrimano da cui la ventiseienne fu spinta dopo aver aperto la porta al suo aggressore.Mentre gli accertamenti tecnici proseguono, si apre un nuovo fronte legale per Alberto Stasi, condannato a 16 anni nella prima indagine per l’omicidio della fidanzata. Attraverso i suoi legali, ha presentato una querela per diffamazione nei confronti della criminologa Anna Vagli. Al centro della disputa vi è un contenuto editoriale del 2022 in cui l’esperta indicava Stasi come responsabile certo del delitto, ipotizzando un movente legato al rinvenimento di file pedopornografici nel suo computer. Il procedimento avrà inizio nel mese di marzo.L'articolo Delitto di Garlasco, nuova valutazione su un’orma di sangue: verifiche sulla dinamica dell’omicidio proviene da Il Fatto Quotidiano.