Capodanno 2026, il cenone vale 2 miliardi: ecco quanto spenderanno gli italiani

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Si avvicina il Capodanno 2026 e gli italiani sono pronti a festeggiare con il tradizionale cenone di San Silvestro. Nonostante il caro-vita e l’inflazione che continuano a incidere sui bilanci familiari, nel Belpaese non si rinuncia alle feste, pur riducendo in parte le spese per il Capodanno. Capodanno, quando si spenderà in media a personaSecondo un’indagine condotta da Emg Different per Facile.it, quest’anno il cenone di San Silvestro muoverà oltre 2 miliardi di euro, pari a circa 49 euro a persona: una cifra in calo del 32% rispetto al 2024. A spendere di più saranno i 55-64enni e i residenti del Sud e delle Isole, con una media di 59 euro pro capite, mentre restano sotto la media i 25-34enni e gli abitanti del Nord Ovest e del Nord Est, rispettivamente con 42, 41 e 40 euro. A cena si siederanno oltre 28,5 milioni di italiani, pari al 73% della popolazione tra 18 e 74 anni, con picchi che sfiorano l’86% nel Meridione. Il 14% degli intervistati, ossia 2,2 milioni di persone, ha dichiarato che destinerà un budget inferiore a quello dello scorso anno, principalmente per i rincari su altre spese (58%) o per difficoltà economiche dirette (41%). Il quadro riflette l’aumento del costo degli alimentari che, secondo Consumerismo, sono cresciuti in media del 25% negli ultimi cinque anni. Non mancano, però, segnali opposti: un italiano su quattro (25%), pari a circa 4 milioni di individui, spenderà di più rispetto al 2024. Le percentuali più alte si registrano tra i 35-54enni (32,5%) e tra i residenti del Centro Italia (30,7%), segno di un desiderio di festa che resiste alle pressioni economiche. La spesa per il NatalePiù vivace la spesa legata al Natale, che secondo il Codacons ha raggiunto 17,1 miliardi di euro tra regali, cibi, bevande, viaggi e ristoranti. La cifra, in aumento di circa 230 milioni rispetto all’anno precedente, porta a 665 euro la spesa media per famiglia. Per i doni sotto l’albero gli italiani hanno destinato 9,6 miliardi, mentre i consumi alimentari tra Vigilia e Santo Stefano valgono 3,1 miliardi, confermando la centralità della tavola nelle tradizioni natalizie. A questi si aggiungono 450 milioni spesi al ristorante e 4 miliardi per i viaggi legati alle feste, valore che sale fino a sfiorare i 16 miliardi considerando l’intero periodo di fine anno. Secondo l’Osservatorio dei Supermercati Il Gigante, gli acquisti alimentari hanno registrato un incremento del 5% rispetto al 2024, con un ritorno massiccio alla tradizione nei reparti di gastronomia. Ravioli, tortellini e paste fresche segnano un +10%, il pesce cresce del 15% con salmone, tartare e crudi in testa, mentre antipasti e spumanti italiani registrano entrambi un aumento del 10-15%. Il panettone, simbolo immancabile delle feste, mantiene i livelli dello scorso anno. “Nonostante il caro-vita – afferma Giorgio Panizza, consigliere d’amministrazione del gruppo Il Gigante -, le famiglie celebrano il Natale con entusiasmo, scegliendo la propria cucina di casa”. Un altro fenomeno che caratterizza le festività è quello del ‘riciclo dei regali’: secondo Confcooperative, poco meno di un italiano su due, pari a 28 milioni di persone, ha riutilizzato o scambiato doni, per un risparmio complessivo stimato di 3,7 miliardi di euro, cioè 300 milioni in più del 2024. Una tendenza in crescita, alimentata dalla necessità di contenere le spese personali. Complessivamente, il quadro delle festività 2025 mostra un’Italia che riduce gli eccessi ma difende i propri riti. Se il Capodanno segna una contrazione dei budget, il Natale conferma la tenuta dei consumi e delle tradizioni, anche a costo di qualche sacrificio. Questo articolo Capodanno 2026, il cenone vale 2 miliardi: ecco quanto spenderanno gli italiani proviene da LaPresse