Parla la first daughter Laura Mattarella, un dovere e un onore

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AGI - Stare vicino al padre, Sergio Mattarella, "a volte accanto, altre un passo indietro", l'ha sempre considerato "un dovere e un onore", anche se la madre - Marisa Chiazzese, consorte del Capo dello Stato deceduta nel 2012, per le conseguenze di un tumore -, "avrebbe svolto questo ruolo certamente meglio". Ad ammetterlo, in una inconsueta intervista per l'edizione italiana di Vogue di gennaio 2026, è Laura Mattarella, dal 2015 'First Daughter' della Repubblica Italiana. Di lei si conoscono soprattutto la grande riservatezza e lo stile sobrio, mai fuori luogo, che ha immancabilmente contraddistinto le sue 'uscite' pubbliche, nei viaggi istituzionali e negli eventi ufficiali. Occasioni in cui ha sempre assicurato in modo impeccabile la rappresentanza protocollare della Presidenza della Repubblica.Rarissime, invece, le pubblicazioni che ritraggono Laura Mattarella, madre di tre figli e affermato avvocato prima che il padre entrasse al Quirinale. Ancor più rare quelle che propongono sue interviste. L'uscita del mensile - anticipata online dalla testata - con Laura Mattarella in copertina e una serie di sue foto in posa, nelle Sale del Quirinale, è di fatto un evento."Non chiamatemi First Lady"In un elegante robe manteau bianco, sullo sfondo di un prezioso arazzo della Biblioteca del Piffetti, la signora Laura - da sempre molto discreta - esce dal 'dietro le quinte' e ribadisce: "non chiamatemi First Lady", anche perché - puntualizza - "il ruolo di First Lady in Italia non è previsto. La presenza di un accompagnatore ufficiale è una mera convenzione perché non c'è nulla, nel nostro ordinamento, che preveda un ruolo pubblico assegnato al coniuge o, come nel mio caso, alla figlia del Presidente della Repubblica". Il suo, dunque, vuole continuare ad essere un ruolo di supporto discreto al padre: "Provengo da una famiglia dove riservatezza e discrezione non sono considerate una formalità o solo un dovere, ma il modo più intenso di vivere i rapporti tra le persone, i familiari, gli amici. Nel complesso ho cercato di mantenere per me e la mia famiglia una vita assolutamente normale".E, ancora, "sono consapevole di svolgere un ruolo, accanto a mio padre, e cerco di esercitarlo al meglio. Ma il Presidente è lui", ribadisce. Quali rinunce, se ci sono state, ha dovuto affrontare. A quali donne si è ispirata nello svolgere il suo ruolo ma anche l'impatto della sua scelta istituzionale nella carriera, e se esistono dettati particolari da seguire nella scelta del guardaroba.La signora Laura si racconta a Vogue in modo semplice e diretto senza alcuna ambizione - dice - di voler lanciare "messaggi" particolari alle donne italiane. Eppure, a fine intervista, consegna un suggerimento ai lettori e, in primis, alle istituzioni.Il ruolo della gentilezza nella vita pubblica?"La gentilezza non è solo una qualità personale, è un cammino, un metodo di mitezza", chiarisce la signora Laura facendo i debiti distinguo: "Non parliamo della cortesia, delle formalità, del bon ton, che spesso sono soltanto apparenti, ma di un modo di rapportarsi a quel che avviene e agli altri. "Significa - conclude la signora Laura - spiegare e ascoltare, sviluppare confronto e rispetto, non assumere il proprio punto di vista come l'unico approdo possibile, ma come punto di partenza, nella consapevolezza che il confronto e l'ascolto sono sempre strumenti di crescita".