Caso Signorini, il Codacons presenta un esposto su casting e poteri sbilanciati

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Il caso nato dalle accuse di Fabrizio Corona ad Alfonso Signorini ha ormai superato i confini dello scontro personale. Dopo giorni di polemiche e denunce incrociate, la vicenda assume una dimensione più ampia e istituzionale. Il Codacons ha deciso di intervenire formalmente, presentando un esposto a tre autorità diverse. Sullo sfondo, mentre Corona sarà ascoltato dai pm di Milano martedì mattina, emerge l’ipotesi che non si tratti di episodi isolati, ma di un sistema che riguarda il mondo dei reality show nel suo complesso.Il Codacons allarga il perimetro dell’inchiestaL’associazione dei consumatori, insieme all’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi, ha depositato un esposto presso la Procura della Repubblica di Milano, l’Agcom e il Garante per la Privacy. L’obiettivo dichiarato non è quello di entrare nel merito delle singole accuse personali, ma di verificare se le dinamiche emerse in questi giorni possano configurare violazioni più ampie delle norme che regolano il settore audiovisivo.Secondo il Codacons, le rivelazioni circolate metterebbero in luce pratiche di casting poco trasparenti, caratterizzate da contatti informali, rapporti personali intrecciati a decisioni professionali e criteri di selezione non sempre chiari o verificabili. In una nota, l’associazione parla di “rapporti di potere fortemente sbilanciati” tra chi decide l’accesso a programmi di grande visibilità e aspiranti concorrenti spesso giovani e privi di reali strumenti di tutela.È proprio questa asimmetria, sottolinea il Codacons, a rendere il contesto particolarmente delicato: “Il rischio di pressioni indebite o di un uso improprio dei dati personali risulta amplificato”, soprattutto in un ambiente dove la promessa di esposizione mediatica può rappresentare un’occasione irripetibile.Dalle responsabilità individuali al sistema dei realityL’esposto richiama anche il Testo unico dei servizi di media audiovisivi, che impone ai broadcaster principi di correttezza, trasparenza e responsabilità editoriale. Per il Codacons, tali obblighi non possono fermarsi alla messa in onda, ma devono riguardare anche le fasi preliminari di produzione e selezione dei partecipanti. Se le accuse dovessero trovare riscontri, si ipotizzano responsabilità che andrebbero ben oltre i singoli protagonisti finora citati. Sul piano penale, la Procura di Milano è chiamata a valutare l’esistenza di eventuali reati legati all’abuso di posizione dominante, alla compressione della libertà di autodeterminazione e ad altre condotte potenzialmente rilevanti. Un passaggio cruciale sarà l’audizione di Fabrizio Corona, attesa per martedì mattina, che potrebbe fornire ulteriori elementi agli inquirenti.Parallelamente, Agcom e Garante per la Privacy dovranno verificare il rispetto delle norme sui media e sul trattamento dei dati personali. Tre fronti aperti che segnano un cambio di passo: non più solo accuse individuali, ma l’ombra di un meccanismo strutturato. Come sottolinea il Codacons, in gioco non c’è solo la reputazione di singoli volti televisivi, ma la credibilità e la trasparenza dell’intero sistema dei reality show italiani.L'articolo Caso Signorini, il Codacons presenta un esposto su casting e poteri sbilanciati proviene da AttoriCasting.