«Come non pensare alle tende di Gaza, da settimane esposte alle piogge, al vento e al freddo, e a quelle di tanti altri profughi e rifugiati in ogni continente? Fragile è la carne delle popolazioni inermi, provate dalle guerre in corso o concluse lasciando macerie e ferite aperte. Fragili sono le vite dei giovani costretti alle armi, che proprio al fronte avvertono l’insensatezza di ciò che è loro richiesto e la menzogna». Papa Leone XIV nell’omelia della messa del Giorno di Natale torna a chiedere la pace: «Ci sarà pace quando i nostri monologhi si interromperanno e, fecondati dall’ascolto, cadremo in ginocchio davanti alla nuda carne altrui».La citazione di Papa FrancescoCitando un passaggio di Papa Francesco, Leone XIV ha messo in guardia i fedeli dalla «tentazione di essere cristiani mantenendo una prudente distanza dalle piaghe del Signore», esortando invece a toccare con mano la «carne sofferente degli altri». Poi ha detto che il Natale «rimotiva una Chiesa missionaria, sospingendola sui sentieri che la Parola di Dio le ha tracciato. Non serviamo una parola prepotente – ne risuonano già dappertutto – ma una presenza che suscita il bene, ne conosce l’efficacia, non se ne arroga il monopolio». La strada della missione che la Chiesa deve seguire: «Una strada verso l’altro. In Dio ogni parola è parola rivolta, è un invito alla conversazione, parola mai uguale a sé stessa. È il rinnovamento che il Concilio Vaticano II ha promosso e che vedremo fiorire solo camminando insieme all’intera umanità, mai separandocene».La carne umanaIl Papa indossa le vesti di colore bianco, il colore riservato alla natività e alla risurrezione simbolo della luce della vita e della festa. Prima di iniziare la celebrazione anche questa mattina Leone ha sostato qualche istante in preghiera silenziosa di fronte al bambino Gesù collocato su un tronetto vicino l’Altare della confessione. Poi ha ricordato i «tanti fratelli e sorelle» che «non hanno parola spogliati della loro dignità e ridotti al silenzio. La carne umana chiede cura, invoca accoglienza e riconoscimento, cerca mani capaci di tenerezza e menti disposte all’attenzione».L'articolo La prima messa di Natale di Leone XIV: «Penso alle tende di Gaza al freddo» proviene da Open.