Non è solo un contenitore per gli oltre 85 miliardi di neuroni che lo popolano: il cervello è fondamentale per produrre pensieri, emozioni, azioni e parole. Ma come proteggerlo dalle insidie, che aumentano con l’età? La buona notizia è che possiamo intervenire in diversi modi, a partire dalle scelte alimentari ma non solo. Parola di Paolo Maria Rossini, direttore del Dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabilitazione dell’IRCCS San Raffaele di Roma, che regala a LaSalute di LaPresse tre buone abitudini da non dimenticare nel 2026: “Non ti abboffare, fai movimento e stai in mezzo agli altri… se possibile facendo del bene”, raccomanda il neurologo illustrando tutte le strategie protettive da mettere in pratica con il nuovo anno.Ma quali sono gli alimenti preziosi per la salute del cervello? Intanto meglio mangiare poco che troppo. A livello sperimentale le cellule ‘affamate’ campano più a lungo di quelle troppo sazie. L’obesità è un noto fattore di rischio per la demenza. Poi per rispondere alla domanda non esiste una ricetta magica, ma buona idratazione (1.5 litro nelle stagioni fredde e 2 litri al giorno in quelle calde, ovviamente includendo tutte le bevande), pochi grassi, non troppe proteine soprattutto da carni rosse, tante fibre da vegetali e frutta, proteine green come i legumi, antiossidanti, carni bianche e pesce, un po’ di polifenoli (es. vino rosso) sono consigliabili.Alcol, caffè ed energy drink: come regolarsi? Sull’energy drink non credo proprio che esistano evidenze scientifiche per dire che fanno bene. Per l’alcool se assunto in eccesso fa certamente male, soprattutto sotto forma di superalcoolici. Mentre una moderata quantità di vino o birra durante i pasti non solo è consentita, ma è probabilmente benefica (per il vino meglio il rosso).Sonno: perché diciamo sempre che è utile al cervello? Il sonno è una parte ‘attiva’ e non ‘passiva’ per il nostro organismo. Durante le varie fasi del riposo notturno vengono prodotti ormoni e sostanze nutrienti per il cervello e per il resto dell’organismo e vengono eliminate sostanze ad azione tossica, inclusa quella parte di amiloide che altrimenti si deposita sotto forma di placche e costituisce uno dei trigger principali per l’Alzheimer. Inoltre durante il sonno si consolidano le memorie accumulate nel giorno precedente, quindi un buon riposo aiuta anche a ricordare meglio. Quanto tempo dovremmo dormire per un cervello in salute? Non esiste una regola unica per tutti: il tempo ‘giusto’ dipende da soggetto a soggetto. Occorre comunque ricordare che, con il passare degli anni, si dorme sempre meno e che un anziano riposa circa la metà delle ore di un bambino sotto i 10 anni. Ci sono persone che dopo i 60 anni si svegliano ritemprate dopo un sonno di 5-6 ore, altre che hanno bisogno di 7-9 ore. E il pisolino o il fatto di lavorare nei turni notturni? In linea generale non ci sono controindicazioni, ma deve essere sempre sotto la durata di un’ora e va ricordato che il sonno diurno va sottratto all’aspettativa di quello notturno. In altre parole, la dote di sonno nell’arco delle 24 ore è una e, se la si disperde in parte durante il giorno, non si può pretendere di ritrovarla integra nella notte. Quanti ai turni, certamente il lavoro notturno rappresenta una forzatura contro la natura del sonno che, dall’origine dei tempi, è sempre stato concentrato nelle ora di assenza di luce solare.Allora cosa dovremmo fare oggi per mantenere la nostra mente attiva negli anni? La prima cosa da evitare è la sedentarietà: è stradimostrato che un’oretta di attività fisica intensa (in cui si suda) tutti i giorni è estremamente utile a mantenere un buon funzionamento cognitivo anche a tarda età. Inoltre raccomando di fare attività cognitiva (di ogni tipo, inclusi i giochi di carte o scacchi) e vita di relazione sociale (in cui si è a contatto con altri, si parla, si ascolta, si risponde, si ride, ci si emoziona): tutto questo è molto più protettivo per le funzioni cognitive rispetto alla solitudine, soprattutto se vuota di attività di pensiero e di espressione (come ad esempio scrivere, dipingere o suonare uno strumento).Questo articolo Ecco le 3 strategie per un cervello in salute proviene da LaPresse