Giocare fa bene ai bambini, lo dice la scienza

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Rincorrersi, saltare, nascondersi. I bambini, si sa, amano giocare ma forse, in quest’epoca di schermi e AI, può stupirci scoprire che farlo è salutare: fa bene alla crescita dal punto di vista fisico, ma anche mentale, emotivo e sociale. A sottolinearlo sono i medici anti-bufale di Dottoremaeveroche.it, il portale contro le fakenews della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici), forte dei risultati di una serie di ricerche. Un tema importante in questi giorni di vacanza: “Il gioco attivo – soprattutto quello che avviene all’aperto – stimola il corpo e contribuisce allo sviluppo armonico di muscoli, ossa e articolazioni. Saltare, correre, arrampicarsi e anche manipolare oggetti aiuta a migliorare l’equilibrio, la coordinazione e la forza. Il gioco è inoltre uno strumento utile per contrastare la sedentarietà e prevenire l’obesità infantile, oltre a favorire un buon ritmo sonno-veglia”.“I giochi per i bambini rientrano nell’attività ludico formativa propria dell’età evolutiva”, sottolinea a LaPresse Italo Farnetani, professore ordinario di Pediatria Libera Università degli Studi di Scienze Umane e Tecnologiche United Campus of Malta, convinto che i giochi “devono divertire, ma nello stesso tempo anche aiutare la crescita. In questa attività il bambino sviluppa le proprie abilità: la fantasia, l’immaginazione, la creatività. Però nello stesso tempo si deve anche divertire, combattendo la noia e trovando un’alternativa agli schermi di tablet e smartphone”.Quanto tempo devono giocare i bambiniSembrerà curioso ma la scienza ci dice anche quanto devono giovare i piccoli. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità fino a 5 anni almeno tre ore al giorno vanno dedicate all’attività fisica, anche di gioco non strutturato. Meglio ancora se all’aria aperta: questo elemento si associa a una minore incidenza di miopia nei bambini, probabilmente per la maggiore esposizione alla luce naturale e alla stimolazione della visione a lunga distanza. “Il gioco è come una medicina”, interviene Farnetani: “Va assunto nella dose e nella forma giusta. Ecco perché dopo Natale suggerisco di ridurre il ‘parco giocolattoli’, eliminando tutti quelli che ricordano la guerra, dai carri armati alle pistole. È bene che nel gioco non si propongano messaggi di violenza”.Coordinazione e orientamentoQuando un bambino salta, corre o rotola non sta solo facendo esercizio fisico, ma acquisisce equilibrio, orientamento, coordinazione e anche capacità di risolvere problemi attraverso il corpo. “Il gioco ha un ruolo essenziale nello sviluppo delle capacità cognitive, del linguaggio e dell’autoregolazione emotiva – assicurano i dottori anti-bufale – Durante il gioco i bambini imparano a pianificare, a risolvere problemi, a mettersi nei panni degli altri. Questo li aiuta anche a costruire empatia, tolleranza alla frustrazione e resilienza, cioè la capacità di affrontare le difficoltà. Secondo l’American Academy of Pediatrics, giocare libera dallo stress e promuove il benessere psicologico”.Giochi diversi per ogni etàGiocando s’impara: ormai forme, immagini, colori ed effetti dei giocattoli sono studiati ad hoc. “Dai 3 ai 6 anni il bambino vive il periodo preoperatorio: ripete ciò che vede fare, ecco perché nel gioco spesso finge di fare quello che vede fare agli adulti – spiega Farnetani – guidare la macchina, cucinare, etc. Alle elementari si entra nella fase delle operazioni concrete: si costruiscono oggetti da zero e in questo modo emerge la manualità”. Bambini mai da soli“Il gioco non deve isolare il bambino: nei primi 6 anni di vita si prediligono i familiari, mentre dalle elementari i coetanei. Ebbene, il mio consiglio è ‘mai da soli’: privilegiamo i giochi che comportano un confronto con gli altri. Inoltre quando c’è uno spirito gioioso anche il sistema immunitario funziona meglio”.Videogiochi? Maneggiare con attenzioneVanno di moda fra piccoli e grandi, ma i videogiochi sono da maneggiare con attenzione. “Sono contrario ai videogame per due motivi: innanzitutto perché si favorisce la permanenza dei bambini davanti allo schermo, poi perché si moltiplica il rischio di isolamento e di permanenza al chiuso. È sempre bene evitare delle maratone e fare in modo che sia presente anche un adulto, che aiuti a fare i conti con la frustrazione”.Questo articolo Giocare fa bene ai bambini, lo dice la scienza proviene da LaPresse