Ucraina, Trump: “Molto vicini ad accordo”. Zelensky: “Intesa al 90%” – La diretta

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“Siamo molto, molto vicini alla soluzione“. Al termine dell’incontro con Volodymyr Zelensky a Mar-a-Lago, Donald Trump ha ribadito l’ottimismo mostrato al momento di accogliere il leader ucraino nel suo resort in Florida. “Abbiamo discusso di molte cose e fatto tanti progressi per porre fine alla guerra”, ha affermato il tycoon nel resoconto davanti alla stampa.Positiva anche la videoconferenza con i leader europei, con i quali “abbiamo avuto un’eccellente conversazione”. Nonostante l’ottimismo, Trump ha riconosciuto che ci sono ancora delle “questioni molto spinose” che restano aperte sulla strada dell’accordo. Uno dei punti chiave resta, ovviamente, il Donbass. L’ipotesi relativa a una zona di libero scambio nella regione, ha ammesso Trump, è ancora “irrisolta, ma ci stiamo avvicinando molto. È difficile, ma credo che la risolveremo”. Il nostro atteggiamento nei confronti del Donbass è “molto chiaro”, ha sottolineato Zelensky, l’Ucraina ha “una posizione diversa dalla Russia”, ha spiegato. Per quanto riguarda la questione territoriale, il leader di Kiev si è detto disposto ad “indire un referendum“. “Naturalmente è la nostra società che deve scegliere” e sono gli ucraini che devono votare, “perché è la loro terra, la terra, non di una sola persona”, ha aggiunto Zelensky. Il leader di Kiev ha spiegato che nell’incontro si sono discussi “tutti gli aspetti dell’accordo quadro di pace” e che il piano in 20 punti è “concordato al 90%”. “Abbiamo concordato che le garanzie di sicurezza rappresentano una pietra miliare fondamentale per raggiungere una pace duratura e i nostri team continueranno a lavorare su tutti gli aspetti”, ha aggiunto.Quanto alle tempistiche per raggiungere un accordo, Trump ha ribadito di non avere scadenze precise: “Penso che tra qualche settimana lo scopriremo, in un modo o nell’altro”. L’unica certezza al momento è che il tycoon accoglierà Zelensky e i leader europei a Washington a gennaio. Inoltre, come annunciato dal presidente ucraino, la prossima settimana ci sarà un nuovo incontro tra le delegazioni di Kiev e Usa.Trump non ha escluso un viaggio a Kiev: “Non ho alcun problema a recarmi in Ucraina, ma vorrei concludere l’accordo senza dover necessariamente andare”, ha affermato. “Mi sono offerto di andare a parlare al Parlamento se questo potesse essere d’aiuto. Non so se lo sarebbe, penso che probabilmente lo sarebbe, ma non so nemmeno se sarebbe gradito”. Prima di iniziare l’incontro, il capo della Casa Bianca si era detto sicuro che sia Putin che Zelensky vogliono “trovare un accordo. Tutti vogliono lo stesso risultato, arrivare alla pace in Ucraina quanto prima”. Il presidente degli Stati Uniti aveva assicurato che il capo del Cremlino “è molto serio” riguardo la pace.Anche se il negoziato resta “molto complesso“, aveva ammesso il tycoon, sottolineando che al centro delle discussioni ci sono “forti garanzie di sicurezza” per Kiev, questione nella quale gli europei saranno “molto coinvolti”. Ucraina tra guerra e tentativi diplomatici, tutte le notizie di oggi 29 dicembreInizio diretta: 29/12/25 07:30Fine diretta: 29/12/25 23:0007:3429/12/25La telefonata Trump-Putin prima del vertice in FloridaIl vertice è stato preceduto da un colloquio telefonico, durato oltre un’ora, tra Trump e Putin. Se il leader Usa si è limitato a dire che si è trattato di una conversazione “molto positiva e produttiva”, è stato il Cremlino a svelare i contenuti della telefonata, avvenuta “su iniziativa della parte americana”. Secondo il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov, Putin e Trump “hanno opinioni sostanzialmente simili sul fatto che il cessate il fuoco temporaneo proposto dagli ucraini e dagli europei, con il pretesto di preparare un referendum o altri pretesti, non farà altro che prolungare il conflitto e rischiare una ripresa delle ostilità”.Kiev, ha aggiunto, dovrebbe prendere una decisione “coraggiosa” sul Donbass, tenendo conto dell’evolversi della situazione in prima linea.La novità, ha dichiarato ancora Ushakov, riguarda il fatto che Putin “ha accettato la proposta Usa di due gruppi di lavoro appositamente creati. Uno si occuperà di vari aspetti delle questioni di sicurezza, l’altro di questioni economiche”. Trump e Putin hanno concordato di risentirsi nuovamente dopo l’incontro con Zelensky. In precedenza, il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, aveva usato parole dure contro l’Europa: “Ora il ‘partito della guerra’ europeo, che ha investito il proprio capitale politico nell’idea di infliggere una sconfitta strategica alla Russia, è pronto ad andare fino in fondo”.“Ai politici europei meno avveduti, ripeto ancora una volta: non c’è motivo di temere che la Russia attacchi qualcuno”, aveva detto, aggiungendo però allo stesso tempo che “se qualcuno decidesse di attaccare la Russia, la risposta sarebbe devastante”. E ancora: “Il partito della guerra europeo non solo non ha pietà degli ucraini, ma sembra che non abbia pietà nemmeno della propria popolazione. Come spiegare altrimenti i continui discorsi in Europa sull’invio di contingenti militari in Ucraina nel formato di una ‘coalizione di volenterosi’? 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