Per la prima volta, Laura Mattarella, figlia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accetta di comparire in copertina e di rilasciare un’intervista a una rivista. Lo fa nel numero di gennaio 2026 di Vogue Italia, che apre l’anno con una conversazione rara e misurata con una figura istituzionale da sempre contraddistinta da riservatezza. L’intervista è firmata da Francesca Ragazzi, Head of Editorial Content di Vogue Italia, che sottolinea come la decisione sia arrivata dopo una lunga riflessione, elemento che, spiega, “rivela molto della sua personalità”.Nel colloquio, Laura Mattarella chiarisce innanzitutto la natura del suo impegno pubblico, che non ha una definizione formale: “Ho considerato un dovere e anche un onore stare accanto a mio padre, Sergio Mattarella, in occasioni ufficiali della Repubblica, in un ruolo che mia madre avrebbe svolto certamente meglio”, dice. “Lasciare la carriera da avvocato? La mia è stata una scelta libera, responsabile e ponderata. Ne ho parlato subito con mio padre e, ovviamente, con mio marito. Abbiamo valutato ogni possibile aspetto della questione. Devo dire che il fatto che i miei figli, all’epoca della prima elezione, dieci anni fa, fossero già abbastanza grandi, è stato un elemento dirimente. Per il resto, posso solo aggiungere che, al mondo, oltre alle soddisfazioni professionali, ci sono tante altre gratificazioni, anche molto più grandi”.Poi descrive così il suo ruolo da first lady che “in Italia non è previsto – spiega – La presenza di un accompagnatore ufficiale è una mera convenzione perché non c’è nulla, nel nostro ordinamento, che preveda un ruolo pubblico assegnato al coniuge o, come nel mio caso, alla figlia del presidente della Repubblica. L’espressione inglese “first lady” è diventata di uso comune, per comodità pratica, ma nei protocolli del cerimoniale, in Italia e all’estero, vengo indicata semplicemente come ‘la signora Laura Mattarella’. Ed è giusto così”. La sua presenza accanto al Capo dello Stato viene descritta con un’immagine essenziale, che restituisce la cifra del suo stile: “Ma il Presidente è lui. So solo che devo essergli vicina: a volte accanto, altre un passo dietro. Altre forme di presenza non sono previste al vertice della Repubblica italiana”.Laura Mattarella racconta anche la scelta di preservare una dimensione familiare il più possibile ordinaria, nonostante la centralità del Quirinale nella vita pubblica del Paese: “Ho cercato di mantenere per me e la mia famiglia una vita assolutamente normale”, afferma. Riflette poi sull’educazione ricevuta, soffermandosi sul ruolo delle donne nella sua storia familiare: “Le donne della mia famiglia sono state da sempre educate a pensare con la propria testa, a coltivare pensieri propri”. Nel corso dell’intervista, parla anche delle iniziative solidali e culturali a cui partecipa, spiegandone il significato: “Sono lieta di poter contribuire al sostegno di buone cause… Educazione, prevenzione, ricerca, cura sono elementi essenziali per il progresso della società”. Un contributo che, sottolinea, non sostituisce l’azione politica ma accompagna i valori fondanti della Repubblica, in coerenza con il ruolo del Presidente.Tra i temi affrontati c’è poi quello della gentilezza, intesa come pratica concreta nelle relazioni e nel confronto pubblico. “La gentilezza non è solo una qualità personale, è un cammino, un metodo di mitezza”, dice. E precisa: “Non parliamo qui della cortesia o delle formalità, che spesso sono soltanto apparenti. Ma di un modo di rapportarsi a quel che avviene e agli altri. Significa spiegare e ascoltare, sviluppare confronto e rispetto”.L'articolo Laura Mattarella in copertina su Vogue Italia: “Il ruolo da ‘first lady’? Mia madre lo avrebbe svolto meglio. So che devo essergli vicina: a volte accanto, altre un passo dietro” proviene da Il Fatto Quotidiano.