C’è un borgo in Abruzzo dove non si esce la sera per colpa dei lupi

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C’è un paese in Abruzzo, Rocca San Giovanni, dove gli abitanti hanno modificato le proprie abitudini. Per colpa, ricostruisce oggi Repubblica, della presenza massiccia dei lupi in zona. La situazione sta diventando talmente complicata che il sindaco del paese nel basso Chietino ha scritto al prefetto, al presidente della Provincia, all’Azienda sanitaria e alla polizia provinciale, segnalando «la grave e crescente presenza di branchi di lupi nel territorio e gli avvistamenti». Diverse «le segnalazioni da parte di cittadini, agricoltori e visitatori di esemplari che si spingono con preoccupante frequenza nelle immediate vicinanze delle abitazioni, con potenziali rischi per l’incolumità pubblica, la sicurezza degli animali domestici e l’equilibrio delle attività rurali».«Non è normale dover rientrare a casa appena cala il sole»«Abbiamo paura per i bambini», raccontano a Corrado Zunino di Repubblica. «Non è normale dover rientrare a casa appena cala il sole». I lupi escono dalla boscaglia con il buio. Arrivano fino al parcheggio sotto la piazza principale, tra gli ulivi che scavallano l’autostrada per Bari, nel comune confinante di Fossacesia. Il comandante dei vigili urbani, Gianfranco Caravaggio racconta: «Sei lupi hanno aggredito un pastore maremmano, poche settimane fa. È questo che mette tensione, il branco. Spesso ne vediamo uno, due e, in inferiorità, scappano impauriti. Tutti insieme, invece, fanno paura». Le possibili soluzioniLe cause? In realtà i branchi si spostano attirati dalla presenza di cinghiali e caprioli. Anche se qualcuno è convinto che abbiano liberato degli esemplari in zona. Sicuramente da sei stagioni, in due campagne successive all’interno di un territorio con due aree protette, è a regime un piano di contenimento dei cinghiali. Funziona sì, ma in parte. Il sindaco commenta: «Qualcosa bisogna fare, ma chiedo alla scienza che cosa. Non vorrei firmare un’ordinanza di abbattimento senza averne piena consapevolezza». «Per i lupi si possono usare i cosiddetti sele-controllori, cacciatori specializzati e abilitati. Oppure la polizia provinciale. Possono sparare proiettili di plastica», spiega. Di altro avviso il direttore del Parco d’Abruzzo, Luciano Sammarone: «Registriamo molti più danni provocati dai cervi che dai lupi. Gli interventi di contenimento ad hoc non sono mai facili ed è provato che l’abbattimento non diminuisce il loro numero».L'articolo C’è un borgo in Abruzzo dove non si esce la sera per colpa dei lupi proviene da Open.